venerdì 26 luglio 2013
​Slitta forse a mercoledì l'approdo in aula. Ma può finire a settembre. Il relatore Scalfarotto (Pd): partita delicata, non si critichi quel che è ancora "work in progress".
Formigoni: «Pronti a ostruzionismo se il testo non ci convincerà»
Dellai: «Lavoriamo per soluzioni equilibrate»
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​Una settimana in più per correggere la rotta del disegno di legge sull’omofobia. Le complicazioni nel dibattito alla Camera sul versante dei provvedimenti economici fanno saltare l’approdo in aula inizialmente previsto per oggi. Ne potrebbe così scaturire una salutare pausa di riflessione su un provvedimento ampiamente condiviso nel suo intento anti-discriminatorio, che però ha aperto una serie di questioni irrisolte sulla libertà di opinione, ma anche sulla libera espressione culturale e religiosa.La discussione, allo stato, potrebbe arrivare in aula mercoledì prossimo. Ma a questo punto non si esclude lo slittamento a settembre. Nella trattativa, di cui si fa carico soprattutto il relatore Ivan Scalfarotto del Pd (insieme all’altro relatore Antonio Leone del Pdl, e ai capigruppo) sembra ormai acclarata la necessità che nella nuova formulazione si inserisca una salvaguardia esplicita contro l’introduzione nel nostro ordinamento di un reato di opinione. Mentre, nel Pd, permangono forti resistenze a definire ulteriormente questa clausola, finalizzata a tenere al riparo anche la difesa del diritto di famiglia e l’enunciazione del proprio credo religioso. «Sia chiaro - avverte Gianluigi Gigli di Scelta Civica - per noi è irrinunciabile che si arrivi a una formulazione diversa, in grado di evitare anche che la libertà delle istituzioni possa essere accusata di discriminazione e che la legge possa essere utilizzata per mettere in discussione il diritto di famiglia». Perché il timore - che induce tuttora buona parte del Pdl a escludere ogni trattativa sul testo - è che surrettiziamente si possano "imbavagliare" le ragioni delle associazioni e delle istituzioni a difesa della famiglia costituzionale fondata sul matrimonio, aprendo così la strada, di fatto, alle unioni gay attraverso una norma che si dovrebbe occupare di altro.«È una legge molto complessa, delicata», interviene Scalfarotto, nell’annunciare i tempi che si allungano. «La pubblicazione in Gazzetta ufficiale è ancora lontana. E allora dico a tutti di non criticare il work in progress, ma il risultato, se e quando ci sarà». Franco Grillini, presidente di Gaynet, attacca intanto i cattolici del Pd.Un dibattito complicato. Il leghista Sergio Divina - intervistato dalla Zanzara - entra a piedi uniti e, a proposito di omosessualità, parla di «devianza e di «disgrazia» per l’ipotesi di un familiare gay. Ma nel Pdl si consolida un’area di opposizione dura. La richiesta è di rinviare tutto e ripartire da zero: «È una follia illiberale», dice Carlo Giovanardi replicando al collega "liberale" del suo partito Giancarlo Galan.
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