mercoledì 30 settembre 2020
La Corte d'Appello di Napoli ha assolto Nicola Cosentino. L'ex sottosegretario all'Economia era stato condannato in primo grado per tentato impiego di capitali illeciti con l'aggravante mafiosa
Nicola Cosentino è stato sottosegretario di Stato del Ministero dell'Economia dal 2008 al 2010

Nicola Cosentino è stato sottosegretario di Stato del Ministero dell'Economia dal 2008 al 2010 - Ansa

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La Corte d'Appello di Napoli ha assolto "per non aver commesso il fatto" l'ex sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino, nel processo cosiddetto "Il Principe e la Scheda Ballerina", in cui l'ex coordinatore campano di Forza Italia ed ex sottosegretario del governo Berlusconi era accusato del reato di tentato impiego di capitali illeciti con l'aggravante mafiosa.

I fatti si riferiscono al progetto di costruzione a Casal di Principe di un centro commerciale voluto dal clan dei Casalesi, ma mai edificato. L'indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli da cui è nato il processo portò, nel dicembre 2011, all'arresto di quasi 50 persone, tra i quali alcuni politici. Tra le contestazioni non solo il piano di costruzione del centro commerciale "Il Principe", ma anche il voto di scambio in relazione alle elezioni comunali di Casal di Principe del 2007 e del 2010.

L'accusa principale nei confronti di Cosentino riguardava l'incontro che l'ex sottosegretario ebbe a Roma presso la filiale di una banca il 7 febbraio 2007, e che - secondo la Dda - doveva servire per fare pressioni sul funzionario per concedere il finanziamento da 5 milioni di euro per realizzare il centro commerciale. I legali di Cosentino avevano sempre negato che l'incontro fosse servito a quello scopo, in quanto il prestito era già stato deliberato il 31 luglio del 2006, e due giorni prima del famoso incontro, l'Ufficio Legale dell'Istituto di Credito diede parere positivo all'erogazione, che peraltro fu poi bloccata.

In primo grado Cosentino era stato condannato a cinque anni e mezzo di carcere dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Per l'ex coordinatore di Forza Italia si tratta della seconda assoluzione, dopo quella ricevuta nel processo definito "Carburanti" che riguardava appunto l'azienda di carburanti di famiglia.

"Dopo 9 anni di inferno, finalmente è finita. Sono felice, ma nessuno potrà cancellare la mia sofferenza e quella dei miei familiari", il commento di Nicola Cosentino, sul quale però pesa una condanna definitiva a quattro anni per la corruzione di un agente del carcere di Secondigliano e un'altra a dieci mesi di carcere perché riconosciuto colpevole di diffamazione e violenza privata nei confronti dell'ex governatore della Campania Stefano Caldoro.

È ancora in corso invece il processo per concorso esterno in associazione camorristica, cosiddetto"Eco4", perché relativo alla gestione - ritenuta politico-mafiosa da parte della Dda - di uno dei quattro Consorzi rifiuti del Casertano, appunto l'Eco4. Nel settembre 2008 Cosentino venne pubblicamente accusato di aver avuto un ruolo di primo piano nell'ambito del riciclaggio abusivo di rifiuti tossici, come emerse dalle rivelazioni di un imprenditore reo confesso di aver smaltito abusivamente scorie in Campania attraverso la corruzione di politici e funzionari. In primo grado Cosentino è stato condannato a nove anni di carcere. Il processo riprenderà il 28 ottobre, quando dovrebbe essere sciolta la riserva sull'esame di alcuni collaboratori di giustizia.

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