lunedì 21 febbraio 2022
Fino al 6 marzo in mostra alla Fabbrica del Vapore di Milano gli scatti che raccontano l'orrore dei conflitti del mondo Lesbo Samos
Mosul in Iraq, vicino alla linea del fronte, 2017

Mosul in Iraq, vicino alla linea del fronte, 2017 - Lorenzo Meloni, Magnum Photos

COMMENTA E CONDIVIDI

Due realtà unite sulle linee dei fronti da mezzo secolo. I Medici Senza Frontiere e i fotografi dell’agenzia Magnum sono le due facce della stessa medaglia nel cuore delle emergenze umanitarie e delle calamità naturali. Intervenire per salvare una vita umana e immortalare l’azione perché il mondo lo sappia vuol dire dare alla prima ancora più forza. La mostra fotografica "Guardare oltre - Msf & Magnum: 50 anni sul campo, tra azione e testimonianza" ripercorre questa storia di collaborazioni in cui Msf e Magnum sono stati testimoni diretti e amplificatori per l’opinione pubblica internazionale di crisi lontane dalla luce dei media. Tra foto storiche d’archivio e nuove produzioni saranno esposti alla Fabbrica del Vapore a Milano, dal 27 febbraio al 6 marzo, 102 scatti di 18 fotografi. Dai conflitti in Afghanistan e Libano degli anni 70 e 80 al genocidio in Ruanda, dal massacro di Srebrenica al terremoto ad Haiti fino alle attuali rotte migratorie in Messico, Grecia e nel mar Mediterraneo, sottolineando l’importanza della testimonianza, «guardando oltre ogni ostacolo e indifferenza». Le foto del francese Raymond Depardon raccontano le guerre in Libano del 1976 e in Afghanistan del 1979, quando le équipe di Msf, attraverso il Pakistan, trasportarono a cavallo medicinali e attrezzature per allestire piccoli ma funzionali ospedali tra le montagne. «Non c’era altro posto dove farsi curare, i nostri centri erano oasi in mezzo a deserti d’indifferenza. Ricevevamo quasi 3.000 persone al mese, dalla mattina alla sera», ricorda Juliette Fournot, allora capo missione di Msf in Afghanistan.

Higueras Veracruz, Messico, 23 marzo 2021. Karen, 7 anni, da giorni in viaggio con la madre dall'Honduras

Higueras Veracruz, Messico, 23 marzo 2021. Karen, 7 anni, da giorni in viaggio con la madre dall'Honduras - Yael Martinez, Magnum Photos

Tra i grandi fotografi Magnum, coinvolti anche gli italiani Paolo Pellegrin con le sue foto sull’accesso alle terapie per l’Hiv negli anni 90, l’emergenza in Darfur del 2003, il terremoto di Haiti del 2010, le attività di Sar nel Mediterraneo, e Lorenzo Meloni con il suo reportage sulla battaglia di Mosul nel 2017. Dal passato al presente delle crisi di stretta attualità con i sette progetti speciali che descrivono storie di umanità in contesti di emergenza in cui la onlus è oggi impegnata in prima linea. L’albanese Enri Canaj ha raccontato la condizione di migranti e rifugiati sulle isole greche di Lesbo e Samos. In queste terre paradisiache del mar Egeo, Msf cura le infernali ferite fisiche e psicologiche di 11 mila persone denunciando le condizioni disumane in cui vivono. Da oltre un anno il sanguinoso conflitto esploso nella regione del Tigray, a nord dell’Etiopia, ha obbligato 60 mila persone a fuggire oltre il confine e creato più di 1 milione di sfollati interni. Il tedesco Thomas Dworzak ha documentato con la sua macchina fotografica l’arrivo di profughi etiopi in Sudan, dove Msf è una delle poche organizzazioni a fornire cure mediche attraverso cliniche mobili. L’Iraniana Newsha Tavakolian con i suoi scatti ha scelto di rappresentare le donne nei campi sfollati dell’Ituri in Repubblica Democratica del Congo, dove 2,8 milioni di persone sono vittime di violenze e scontri: Msf supporta le strutture sanitarie che offrono cure per malattie pediatriche, malnutrizione, malaria, violenza sessuale e salute mentale.
Con il patrocinio del Comune di Milano e il sostegno della Mutua sanitaria Cesare Pozzo, la mostra "Guardare oltre" è visitabile con ingresso libero (dal 27 febbraio al 6 marzo tutti i giorni dalle 10 alle 19) alla Fabbrica del Vapore (via Procaccini 4). Prenotazione obbligatoria sul sito www.eventbrite.it.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: