martedì 2 gennaio 2018
Aveva compiuto 96 anni il 27 dicembre, Egidio Pin, scomparso ieri a Cimetta di Codogné (Treviso). In una recente intervista raccontava l'epopea della ritirata a 40 gradi sottozero
Alpini nella steppa russa innevata

Alpini nella steppa russa innevata

COMMENTA E CONDIVIDI

«È stata dura, ma me la sono sempre cavata». Così, in un'intervista, riassumeva la tragica esperienza della campagna di Russia del 1942-'43, Egidio Pin, morto ieri a 96 anni e tra gli ultimi reduci (una decina in tutto, secondo l'Associazione nazionale alpini) di quella drammatica epopea. Classe 1921, Pin si è spento (anzi, è «andato avanti», come si usa dire tra le penne nere), nella sua casa di Cimetta di Codogné (Treviso).

Artigliere da montagna

Reduce dalla campagna di Grecia e Albania, dopo una breve licenza, Pin fu mandato in Russia con il terzo Reggimento artiglieria da montagna della divisione “Julia”. «Arrivati in Ucraina - raccontava nell'intervista - ci hanno fatto scendere dalla tradotta perché i binari erano più larghi e il treno non poteva proseguire. Così abbiamo dovuto marciare per un mese intero lungo il Don». Arriva l'inverno del '42 e l'ordine di ripiegamento coglie gli alpini nella steppa gelida. Per giorni e giorni marciano nella neve con temperature di 40 gradi sotto zero, fino alla battaglia decisiva di Nikolajewka, il 26 gennaio 1943, che apre loro la strada verso l'Italia.

«Freddo e niente da mangiare»

Di quei giorni, Pin ricordava il freddo e la fame. «Non avevamo nulla da mangiare. Sotto il tetto di una casa ho trovato un alverare e mi sono sfamato con il miele. Una notte, invece, mi hanno rubato la paglia e mi sono congelato le gambe». Per curarsi finirà all'ospedale di Bologna, da dove i tedeschi lo preleveranno per portarlo a proseguire la guerra in Germania. «MI hanno messo su un treno ma sono riuscito a scappare e poi mi sono nascosto fino alla fine della guerra. Non ne potevo più di combattere», ricordava commosso il reduce. Testimone di una delle pagine più tragiche della nostra storia recente.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI