sabato 30 gennaio 2021
A una settimana dal mancato rientro, non si fermano le ricerche degli alpinisti che si teme siano stati travolti da una valanga
Il sonar Recco trasportato sulla montagna dall'elicottero dei Carabinieri forestali

Il sonar Recco trasportato sulla montagna dall'elicottero dei Carabinieri forestali - Soccorso alpino

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Una settimana di ricerche non è bastata a ritrovare i quattro escursionisti, tre uomini e una donna, tutti di Avezzano, in provincia dell'Aquila, dispersi da domenica scorsa sul Monte Velino (2.487 metri). Gli oltre cento soccorritori del Soccorso alpino, della Guardia di Finanza e di Polizia, Carabinieri, Vigili del fuoco e del 9 Reggimento Alpini, non si sono persi d'animo e anche oggi hanno continuato a setacciare la zona della Valle Majelama, dove è stato captato il segnale del cellulare di uno dei dispersi. Un territorio interessato, in questi giorni, dalla caduta di numerose valanghe, su un'area estesa più di due chilometri e con uno strato di neve spesso tra i 9 e 12 metri. Per scandagliare in profondità questa enorme massa, questa mattina è entrato in funzione il sonar Recco, un'antenna di 80 centimetri di diametro, trasportata in quota dall'elicottero dei Carabinieri e in grado di captare, anche a profondità importanti, i metalli: chiavi, cellulari e metalli degli indumenti da alpinisti. È una tecnologia che il Soccorso alpino da un anno impiega con successo in Valle d'Aosta e in Trentino e che si spera dia risultati anche sul Velino. Era previsto anche l'impiego della battipista dal vicino comprensorio sciistico di Ovindoli, che però è caduta nel vuoto durante il trasporto, sganciandosi dall'elicottero cui era attaccata. Lo scopo era abbassare il manto nevoso per liberare l'area delle ricerche.

Il sonar Recco trasportato sulla montagna dall'elicottero dei Carabinieri forestali

Il sonar Recco trasportato sulla montagna dall'elicottero dei Carabinieri forestali - Soccorso alpino

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