martedì 13 agosto 2019
I lavori della M4 vicino alla Stazione Sant'Ambrogio stanno portando alla luce reperti archeologici di grande valore. E ora si cerca l'antica abside della chiesa di San Vittore al Corpo
Milano: lo scheletro di cavallo portato alla luce dagli scavi della linea 4 della metropolitana

Milano: lo scheletro di cavallo portato alla luce dagli scavi della linea 4 della metropolitana

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Un gran numero di sepolture. Tantissimi resti umani. E lo scheletro di un misterioso cavallo. È di straordinario interesse per gli studiosi e per la ricostruzione della storia di Milano, il bilancio dei ritrovamenti archeologici di fronte alla Basilica di San Vittore al Corpo, nei pressi del cantiere per la stazione Sant’Ambrogio della linea 4 della metropolitana, dove si è conclusa la prima fase degli scavi archeologici nel manufatto che ospiterà, per la manutenzione, le Tbm (Tunnel Boring Machine), le «talpe» impegnate nello scavo delle gallerie.
In quest’area, ha reso noto M4 (la società costituita dal Comune di Milano e da soci privati per la realizzazione della linea 4 della metropolitana), sono stati ritrovate tantissime sepolture di epoca diversa. Ben 250 gli scheletri individuati ma sono molti di più se consideriamo anche quelli depositati in fosse comuni. «Quest’area – ha spiegato Antonella Ranaldi, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano – ha conservato nel tempo, dall’epoca romana fino al sedicesimo secolo, una destinazione a necropoli».


Ma perché sono importanti questi ritrovamenti? Lo chiarisce Cristina Cattaneo, medico legale e direttrice di Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano. «Gli scheletri sono fondamentali per la ricostruzione della storia di Milano. Alcune scoperte sono estremamente interessanti, ad esempio il primo caso di tubercolosi. Proprio qui, infatti, abbiamo trovato una spina dorsale con le lesioni tipiche della tubercolosi. Nelle fosse comuni – prosegue Cattaneo – abbiamo rinvenuto scheletri con segni di lesioni contusive alla testa e pensiamo si tratti di esecuzioni capitali. Il tutto ci aiuterà molto a ricostruire la storia perché le ossa a volte raccontano storie diverse dai testi o implementano ciò che i testi magari non dicono». Gli scavi hanno portato alla luce anche lo scheletro di un cavallo. L’archeologa Giuliana Cuomo, responsabile di cantiere per la Cooperativa Archeologia, chiarisce come sia «il primo caso di sepoltura equina rinvenuta a Milano». «È un fatto di per sé insolito – aggiunge Ranaldi – che incuriosisce e pone degli interrogativi sul perché si trovasse proprio in quest’area dove esistevano delle tombe pregiate. Insieme allo scheletro non abbiamo trovato altro e, quindi, resta l’interrogativo. Se gli hanno dedicato una sepoltura in quest’area sicuramente sarà appartenuto a qualche personaggio importante».


Questa fase di scavi archeologici è terminata – conclude il comunicato diffuso da M4 –. Va chiarito che tutti i ritrovamenti sono stati rimossi dal cantiere – non sono quindi più visibili e comunque il cantiere non è accessibile al pubblico – per essere catalogati e studiati. Gli scavi in una seconda fase si sposteranno verso la chiesa dove, spiega la soprintendente Ranaldi, «contiamo di trovare l’antica abside della chiesa di San Vittore al Corpo». I lavori per la realizzazione della linea 4 della metropolitana, intanto, proseguono regolarmente. Nella «tratta centro» le due «talpe», destinate alla realizzazione delle gallerie, si trovano a San Babila e in Largo Augusto.

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