giovedì 27 ottobre 2016
Il Consiglio dei ministri stanzia 40 milioni. La Protezione civile: no alle tendopoli, si valuta il trasferimento nelle zone costiere.
Migliaia di sfollati, si contano i danni
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La notte in bianco, bagnata dalla pioggia e dalla paura, e il risveglio drammatico con case e chiese sbriciolate e l'angoscia di sentire la terra tremare ancora, per centinaia di volte. Nel cuore dell'Umbria e delle Marche, ieri è tornato l'incubo terremoto con due scosse terribili, una terza di poco più debole e uno sciame sismico che non accenna a fermarsi. Una notte lunghissima per le migliaia di sfollati (sarebbero due-tremila solo nelle Marche secondo la Protezione civile) nelle strutture di accoglienza, in tenda, nei prefabbricati del sisma del '97, in alloggi di fortuna o a bordo delle auto. E funestata dalla pioggia incessante e dalla terra che non ha praticamente mai smesso di tremare.

Fortissime le scosse della serata di ieri: alle 19,10 una di 5.4 (con epicentro a Castel Sant'Angelo sul Nera sui Monti Sibillini in provincia di Macerata), alle 21.18 un'altra più forte, 5.9 (con epicentro ad Ussita sempre in provincia di Macerata), avvertite anche a Roma e nel centro nord. In tutto 200 repliche da ieri sera. Una scossa di magnitudo 4,4 avvertita stamattina.


Limitati per fortuna i danni alle persone: un uomo di 73 anni è morto d'infarto a Tolentino
per lo spavento, segnalati alcuni feriti lievi. Il bilancio ufficiale è di quattro persone ricoverate. Cinque persone sono ancora bloccate a causa di una frana nella frazione di Acquasanta (Ascoli Piceno): non appena le condizioni lo consentiranno, un elicottero dei Vigili del Fuoco si alzerà in volo per soccorrerle.
I danni più gravi agli edifici si sono verificati a Visso, Ussita e Castel Sant'Angelo sul Nera, nelle Marche. “Il centro storico è inagibile”, dice il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini. Nelle Marche sono stati anche evacuati tre ospedali (a Tolentino, Matelica e Cingoli) e il carcere di Camerino. Diverse zone sono rimaste senza luce e telefono, bloccata la statale Valnerina per la caduta di sassi, riaperta invece la Salaria.


Resta critica la situazione della viabilità su diverse strade provinciali, Preci, in provincia di Perugia, è completamente isolata, secondo quanto fa sapere la Protezione civile umbra. Chiuse tutte le scuole. Ad Ussita è visibile la “faglia” apertasi nella montagna in seguito al terremoto di ieri. La pioggia caduta incessante durante la notte in mattinata ha lasciato il posto ad un freddo vento di tramontana.


Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il commissario per la ricostruzione Vasco Errani in mattinata sono arrivati nei luoghi del sisma per valutare i danni e stabilire i primi interventi accompagnati dai due presidenti di Regione. Prime tappe a Tolentino e Ussita, poi Camerino, Muccia, Visso, Castelsantangelo sul Nera, poi a Preci e Norcia in Umbria. Già ieri sera Curcio aveva cercato di rassicurare la popolazione parlando di “situazione migliore del previsto” e sottolineando l’assenza di morti, dispersi e feriti gravi. Tra le ipotesi più accreditate, viste le condizioni climatiche difficili, il trasferimento di chi è rimasto senza casa nelle zone costiere. Da Pieve Torina lo spiega lo stesso Curcio: "L'idea è che il sindaco incontri la popolazione suggerendo lo spostamento verso le strutture ricettive della costa per consentire poi di prendere le opportune decisioni: si tratta di adottare una soluzione temporanea perché vorremmo saltare il passaggio delle tendopoli con queste temperature". Le ipotesi più gettonate sono San Benedetto Del Tronto e Civitanova. "Confermo l'impegno del Governo: ricostruiremo tutto, compresi i nuovi danni. I cittadini sappiano che non sono soli e avranno lo Stato a sostegno della ricostruzione intera", ha detto Vasco Errani.
Intanto il consiglio dei ministri ha esteso lo stato di emergenza per il nuovo terremoto e ha stanziato con un decreto 40 milioni. Il premier Matteo Renzi è atteso nel pomeriggio nelle zone colpite dal sisma. Dovrebbe visitare Camerino e Visso


Tante macerie, tantissima la paura degli abitanti ancora sotto choc per il sisma del 24 agosto scorso costato la vita a 300 persone, molti edifici hanno resistito, forse perché certe località, erano state messe in sicurezza dopo il terremoto del 1997. Un bilancio che ha del miracoloso: forse anche perché dopo la prima scossa la gente è uscita di casa. Mettendosi così al riparo dalle conseguenze della seconda, la peggiore, quella che ha causato la maggior parte dei crolli.


Visso il paese più colpito dal sisma
. È transennato e presidiato da diverse auto di servizio delle forze dell' ordine il centro di Visso, uno dei Comuni più colpiti dal terremoto di ieri, per scongiurare il rischio di episodi di sciacallaggio. Due persone sono rimaste ferite lievemente a Visso in seguito alle scosse di ieri sera erano al lavoro nella fabbrica di pizze Svila, alle porte del paesino marchigiano. Il centro storico è del tutto inagibile. Le forti scosse di ieri sera hanno provocato il crollo di parte della facciata del Palazzo dei Governatori, costruito nel 1100, che ospita il Cineteatro comunale. Danni ha subito anche il Palazzo dei Priori, del 1482, in cui ha sede del Municipio. La chiesa di Sant'Antonio, crollata nell'omonimo borgo, risale al XIV secolo. Il centro storico è inagibile. Quello dell'assistenza alla popolazione è il primo pensiero del sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini."Stiamo valutando la possibilità delle tende - dice - ma non è la soluzione ideale”. Per raggiungere Visso l'unica strada possibile è quella da Camerino. È ancora bloccata, infatti, la statale Valnerina, sia in direzione Roma che in direzione Norcia, a causa dei massi caduti dalla montagna.
Grave la situazione anche a Ussita dove, secondo il sindaco Marco Rinaldi, "l'80% delle case sono inagibili, la situazione è grave”. Danneggiata la facciata della chiesa e molti palazzi, la frazione di Casali è isolata. Due anziane sono state portate in salvo dopo essere rimaste bloccate in casa
Danni ingenti al patrimonio artistico: a Norcia distrutta la chiesetta di San Salvatore a Campi di Norcia distante pochi chilometri in linea d'aria da Castel Sant'Angelo sul Nera epicentro del terremoto e danneggiato la Chiesa della Madonna delle Grazie. Danneggiata la facciata dell'Abbazia di Sant?Eutizio a Preci. A Camerino il campanile della chiesa di Santa Maria in Via, già danneggiata dal sisma del 24 agosto, è crollato su una palazzina. Danneggiato il tetto della chiesa di San Filippo.
Situazione di emergenza anche per i tanti anziani della montagna maceratese ospiti di case di riposo, residenze sanitarie assistite, evacuati ieri sera in tutta fretta e sistemati altrove. "Praticamente - spiega il capo della Protezione civile regionale Cesare Spuri - quasi tutte le strutture dedicate sono seriamente danneggiate e gli ospiti abbiamo dovuto sgomberarli: è successo a Pievetorina, Muccia, Ussita e in diverse altre località".


A Camerino solidarietà tra i tantissimi studenti dell’università e gli anziani del paese. Sgomberati dal Comune e portati nel palazzetto dello sport e nel deposito degli autobus. “La nostra città è un monumento importante, il suo centro è un fiore all’occhiello di storia, cultura, arte - ha detto il sindaco Gianluca Pasqui-ogni singolo edificio è lesionato, ma siamo pronti a ripartire. Danneggiati gli edifici storici restaurati dopo il sisma del 1997. Crollato il campanile del Santuario di Santa Maria in Via, risparmiato dal sisma del 24 agosto.
Danni nella zona rossa di Amatrice
. Le due scosse di terremoto di ieri e quelle delle ore successive hanno causato numerosi crolli ad Amatrice e nelle sue frazioni. In particolare nella zona rossa di Amatrice si è ulteriormente danneggiato ciò che rimaneva del palazzo del Municipio e un crollo ha interessato gran parte della struttura del cosiddetto "palazzo rosso", l'unico stabile di Corso Umberto I che aveva retto alla scossa del 24 agosto scorso. Al momento, conferma il Comune di Amatrice, sono ancora in corso i sopralluoghi in tutta la zona rossa.

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