giovedì 21 gennaio 2021
Spunta l'ipotesi di un solo maxi orale, ma quest’anno si potrà bocciare e si terrà conto del curriculum dello studente. La ministra Azzolina al lavoro con gli esperti
La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina - Ansa

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Si cominciano a delineare i contorni della Maturità 2021 che, come quella dell’anno scorso, dovrà necessariamente tenere conto delle difficili condizioni, per tanti studenti, in cui si sta svolgendo l’anno scolastico. A differenza del 2020, però, non ci sarà l’ammissione di massa all’esame, ma, come è sempre stato, ci potranno essere anche degli alunni non ammessi alla prova. Che, stando alle prime indiscrezioni, potrebbe consistere, come lo scorso anno, in un un unico maxi-orale.

È questa, al momento, l’unica certezza di una prova ancora in fase di costruzione, il cui perimetro sarà definito da un’ordinanza della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che sarà pronta tra una decina di giorni. Dopo che saranno sentiti i rappresentanti dei sindacati, delle associazioni degli studenti e delle famiglie.

Un’altra novità che dovrebbe debuttare quest’anno sarà il “curriculum dello studente”, documento allegato al diploma, che deve contenere l’elenco delle competenze, delle esperienze, delle attività culturali, artistiche, sportive, persino del volontariato svolto dallo studente. Introdotto dalla “Buona Scuola” del governo Renzi ma, di anno in anno, sempre rinviato, sarà, dunque, l’altra principale novità per i maturandi 2021. Di tutto questo si è parlato, l’altra sera, nel corso di un vertice di maggioranza.

«La ministra Azzolina sta pensando a due diverse tipologie d’esame – annuncia il presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, Mario Rusconi –: la stessa modalità dello scorso anno in cui gli studenti hanno sostenuto soltanto la prova orale, oppure la prova scritta d’italiano e l’orale. In entrambi i casi l’alunno – conferma Rusconi – a differenza dello scorso anno, può essere ammesso oppure no agli esami, e quindi essere bocciato, a seconda del profitto. Tuttavia entrambe le ipotesi allo studio sono sempre legate agli sviluppi del virus. Le commissioni – conclude il dirigente scolastico – potrebbero essere composte come lo scorso anno da tutti i docenti interni ad esclusione del presidente che sarà esterno, probabilmente agli studenti non sarà fatta sostenere la prova Invalsi, mentre potrebbe essere ripristinata l’alternanza scuola lavoro, il Pcto. Il voto finale per il 60 per cento dipenderà dai giudizi del triennio, mentre il 40 per cento dipenderà dall’esame conclusivo».

Intanto, ieri, per effetto delle sentenze dei vari Tar regionali, i bambini di quarta e quinta elementare hanno fatto ritorno a scuola in Campania. Per il ritorno in classe degli studenti campani delle scuole superiori si aspetta la decisione su un’ulteriore impugnativa dell’ordinanza regionale. In Veneto invece il Tribunale amministrativo locale ha respinto l’istanza di sospensiva presentata da 17 genitori contro l’ordinanza del governatore Luca Zaia, che aveva bloccato la ripresa delle lezioni in presenza per le scuole secondarie superiori fino al 31 gennaio.

Ricorso anti-Dad respinto anche dal Tar del Friuli Venezia Giulia, perché non ci sono i tempi tecnici per organizzare il rientro in classe. Si tratta del secondo ricorso presentato da un gruppo di genitori, contro la seconda ordinanza firmata dal governatore Massimiliano Fedriga, «che blocca la ripresa della didattica in presenza nelle scuole superiori di secondo grado della regione». Il Tar aveva accolto invece il primo ricorso, analogo nei contenuti.

In Liguria da lunedì 25 gennaio le scuole secondarie superiori torneranno alla didattica in presenza al 50% con trasporti potenziati e ingressi scaglionati e il presidente della Regione, Giovanni Toti, ha annunciato che in base ai dati si potrà decidere di portarla al 75% nel giro delle settimane successive. Lunedì si tornerà a scuola anche nelle superiori in Puglia, nelle Marche, in Umbria e nelle medie in Campania. A Milano proseguono invece le proteste contro la Dad e un altro liceo è stato occupato: è l’Einstein, dove i ragazzi hanno portato anche i sacchi a pelo per passare la notte nelle aule, che chiedono siano riaperte al più presto.

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