venerdì 27 marzo 2020
Videomessaggio del presidente della Repubblica: 'Serve azione comune Ue, no a vecchi schemi'
 Mattarella: gli Stati dell'Ue capiscano la minaccia o sarà troppo tardi
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Siamo nel pieno di una «minaccia grave» per l'Europa. Dopo la pronta reazione deli organismi comunitari - Commissione, Parlamento e Bce - è la politica degli Stati membri a segnare un ritardo che potrebbe risultare fatale. Un nuovo messaggio, di forte preoccupazione, quello di Sergio Mattarella, che arriva al termine di una giornata che ha segnato un altro triste record delle vittime. Una decisione presa di primo pomeriggio, sull'onda di questo nuovo. enorme, tributo che paga il nostro Paese alla pandemia, anche per spingere i cittadini italiani a tenere duro in questo cruciale fine settimana, con i primi segnali di rallentamento che si registrano laddove il contagio è partito. Ma, a mercati chiusi, quello di Mattarella divanta anche un nuovo atto di supporto alle ragioni dell'Italia e alla posizione assunta in seno al drammatico vertice in videocollegameno di giovedì, chiusosi con un faticoso compromesso, prendendo due settimane di tempo. Ma tempo non ce n'é, ammonisce Mattarella: «Sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà. Mi auguro - dice il Capo dello Stato - che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l'Europa. La solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell'Unione ma è anche nel comune interesse».

Prima un pensiero per le vittime e i loro familiari: un dolore «ingigantito dalla sofferenza di non poter essere loro vicini», neppure per l'estremo saluto. «Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia». Assicura solidarietà e vicinanza agli amministratori in prima linea, sentiti in questi giorni. Ricorda l'impegno di farmacisti, ricercatori, forze dell'ordine, di chi assicura i servizi essenziali.

E soprattutto esprime «rinnovata riconoscenza» per chi sta fronteggiando la malattia «con instancabile abnegazione»: medici, infermieri, personale sanitario. Che vanno supportati. Molti, ricorda Mattarella, «rimasti vittime del loro impegno generoso». E ancora, la Protezione civile, gli insegnanti:

«A tutti loro va la riconoscenza della Repubblica». Loda, in particolare, la risposta «pronta e numerosa» di medici per le aree sotto pressione maggiore.

Sottolinea, accanto al dato impressionante dei morti di ieri, quello più incoraggiante del rallentamento della crescita dei contagi, «che fa pensare che le misure di comportamento adottate stanno producendo effetti positivi», ma questo «rafforza la necessità di continuare a osservarle scrupolosamente». Perché «il senso di responsabilità dei cittadini è la risorsa più importante per uno stato democratico in momenti come questi». Una risposta collettiva del popolo italiano «oggetto di ammirazione anche all’estero», come testimoniano tanti colloqui telefonici con Capi di Stato. Da molti «sono giunti sostegni concreti», e molte decisioni sono state adottate all'estero seguendo le scelte fatte in Italia.

Definisce «rigorose ma indispensabili» le decisioni assunte e il «continuo aggiornamento» resosi necesario. Ma ora il Parlamento è chiamato a svolgere il suo ruolo. Il tema diventa la «profonda preoccupazione» che di tanti per il futuro del loro lavoro. «Dobbiamo compiere ogni sforzo perché nessuno sia lasciato indietro», è il pressante invito di Mattarella a un «impegno comune di tutti: maggioranza e opposizione, soggetti sociali, governi dei territori». Perché in questo momento «unità e coesione sociale sono indispensabili».

Ma bisogna già pensare al dopo. «Nella ricostruzione il nostro popolo ha sempre saputo esprimere il meglio di sé. Abbiamo altre volte superato periodi difficili e drammatici. Vi riusciremo insieme anche stavolta», si dice certo.

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