lunedì 3 dicembre 2018
Il vicepresidente della Commissione Ue conferma la bocciatura delle legge di bilancio italiana: serve una correzione consistente, la strategia del Governo italiano non sembra funzionare e va cambiata
L'incontro del 2012 tra Valdis Dombrowskis, all'epoca primo ministro della Lettonia, e Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Affari europei nel governo Monti

L'incontro del 2012 tra Valdis Dombrowskis, all'epoca primo ministro della Lettonia, e Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Affari europei nel governo Monti

COMMENTA E CONDIVIDI

Apprezzabile il cambio dei toni, ma al di là di questo la manovra italiana è ancora troppo ottimista e dunque a rischio: va corretta in modo consistente. Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis conferma il giudizio nettamente negativo sulla legge di bilancio italiana che senza cambiamenti potrà portare a una procedura per deficit eccessivo.

«Nelle ultime settimane vediamo un cambio di tono - riconosce Dombrovskis - e il Governo italiano è pronto a discutere e impegnarsi a cambiare la sua traiettoria di bilancio. Non si tratta però solo di cambiare il tono della discussione, ma di avere una correzione consistente. La strategia del Governo italiano non sembra funzionare ed è importante che la cambi», ribadisce il vicepresidente della Commissione Ue. Perché questa manovra, «pensata per essere uno stimolo e facilitare la crescita», invece »non si sta materializzando« mentre c’è »un aumento considerevole dei rendimenti che comincia a pesare sull’economia reale».

Insomma: «C'è una differenza sostanziale tra le nostre previsioni e quelle italiane, crediamo che quelle italiane siano troppo ottimistiche e la strategia del Governo, pensata per essere uno stimolo e facilitare la crescita e gestire meglio deficit e debito, non si stia materializzando», spiega Dombrovskis. «Invece vediamo un aumento considerevole dei rendimenti, vediamo che si trasmette all'economia reale, vediamo la difficoltà del settore bancario che restringe la disponibilità del credito, vediamo la fiducia che cala e questo impatta sugli investimenti quindi abbiamo rivisto al ribasso le stime di crescita». Cosa deve fare allora l'Italia per scongiurare una procedura per deficit eccessivo legata al debito? «L'Italia deve realizzare un piccolo sforzo strutturale positivo, invece del deterioramento strutturale sostanziale come è ora. Se non ci sono modifiche siamo pronti a procedere ai prossimi passi della procedura per deficit eccessivo».

Dombrovskis ribadisce la disponibilità al dialogo con l'Unione europea: «Siamo in contatto con le autorità italiane e pronti a reagire se dovessero esserci grandi sviluppi riguardanti il bilancio italiano e se dovessero esserci grandi correzioni di rotta». Per quanto riguarda la valutazione delle cifre, sulle quali le stime di Commissione e governo divergono, per il 2019 un «2,4% di deficit/Pil è la previsione del governo. E quando facciamo valutazioni dei documenti programmatici di bilancio degli Stati membri dell'Eurozona, prendiamo come base i piani dei governi stessi».

«In questo caso - continua Dombrovskis - quando siamo arrivati alla conclusione di un'inadempienza particolarmente seria, la conclusione era basata sui dati del governo. Quando discuteremo dei risultati, sarà basato sui fatti. Attualmente quello che possiamo dire è che c'è una sostanziale differenza tra le previsioni dell'Italia e le nostre, perché crediamo che le previsioni macro dell'Italia siano troppo ottimiste e vediamo che questa strategia, che è apparentemente intrapresa, cioè che il governo farà una politica espansiva, facilitando così la crescita economica per essere in grado di affrontare sia il deficit che il debito, in realtà non si sta concretizzando».

«Al contrario - prosegue - vediamo un aumento reale dei tassi di interesse, cosa che si trasmette all'economia reale. Vediamo difficoltà nel settore bancario, che ancora una volta limita la disponibilità del credito all'economia reale; e gli indicatori di fiducia sono in calo, cosa che potrebbe ripercuotersi sugli investimenti nell'economia italiana. Come risultato, vediamo che l'economia in realtà rallenta. E abbiamo rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell'Italia», conclude.


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: