sabato 21 aprile 2018
Un vero laboratorio sportivo e sociale che aiuta i ragazzi a trovare la strada giusta nella legalità, nell'amicizia, nel rispetto degli altri. Un'opportunità che lo Stato e i politici devono sostenere
Il vero oro di Napoli

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«Fate presto, la periferia di Napoli sta morendo!». È l’ultimo appello di “O’ Maè” Gianni Maddaloni di ritorno a Napoli dopo un blitz a Milano: «Una onlus milanese mi si è offerta di aiutare la mia palestra di Scampia e soprattutto di realizzare il sogno di sei miei atleti della squadra di judo di arrivare alle Olimpiadi di Tokyo 2020». Prima dei Giochi giapponesi però c’è da compiere un’altra impresa, riuscire a tenere aperta la “Judo Star” di Scampia.

Il laboratorio sportivo e della legalità che Gianni Maddaloni e la sua famiglia difendono, da sempre, con i denti e con il cuore. «Vogliamo istituzionalizzare la Palestra e continuare a dare il nostro servizio sportivo e civile a titolo gratuito come investimento dello Stato», tuona il Maestro di Scampia che non chiede l’elemosina come invece pensano alcuni politici assai poco sensibili.

«Qui servono 79mila euro l’anno per continuare ad ospitare 650 utenti della Palestra. Ma l’obiettivo è arrivare a mille. Riuscire a strappare alla strada e all’illegalità il maggior numero di “uaglioni”. Dobbiamo andare a prendere i ragazzi fin dalle scuole elementari per educarli al fairplay sportivo che poi non è altro che l’abc delle regole della convivenza civile. Più ragazzi sani, meno obesi grazie allo sport e quindi più inseriti nel tessuto sociale e meno baby-gang».

Questi sono i comandamenti del Percorso Maddaloni che si affida al Clan famigliare per imporre la «legge dei più forti di cuore». Come gli ex detenuti messi alla prova che si adattano a fare tutti i lavori nella Palestra di Scampia. «Ne abbiamo recuperati un centinaio di questi ragazzi che avevano sbagliato e sono riusciti a tornare sulla retta via e a reinserirsi nella società. Molti di loro sono gli autisti dei pullmini che vanno a prendere a scuola i “ragazzi difficili” che la settima e l’ottava municipalità di Napoli (400mila abitanti sparsi tra Piscinola, Marianella, Miano, Secondigliano, Mianella, Chiaiano e Scampia «che da sola conta 100mila anime») ci affida ogni giorno.

Li chiamano “Bes” (Bambini a educazione speciale) ma qui da noi diventano presto “exBes” ed escono dalla Palestra “the best”, come i migliori di tutti». Come Pio, Antonio... La lista è lunga. «Antonio domani a Ostia lotta per il titolo italiano – conclude Maddaloni – Le nostre vittorie sono prima di tutto per Scampia. I nostri giovani sono davvero l’oro di Napoli - come mio figlio Pino, campione olimpico di judo a Sydney 2000 - e allora il Governo faccia come le persone umili delle Vele e come la gente onesta di questa mia Scampia che sta donando quello che può... per salvare la nostra Palestra»

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