mercoledì 21 aprile 2021
Con il ritorno della zona gialla, 12 regioni e due province autonome potrebbero avere i parametri per rientrarvi. Resteranno in rosso Val d'Aosta e Sardegna, la Campania rischia di entrarvi
A Milano si preparano i tavolini all'aperto

A Milano si preparano i tavolini all'aperto - Fotogramma

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Lunedì 26 tornerà la zona gialla: nelle regioni che avranno i parametri per rientrarvi, potranno riaprire bar e ristoranti, solo all'aperto ma anche la sera, e ripartirà l'attività di cinema e teatri, malgrado il coprifuoco che dovrebbe restare alle 22. Mezza Italia guarda al monitoraggio settimanale di venerdì, sperando di rientrare nella fascia di minor rischio per saltare sul treno delle annunciate riaperture.

In attesa dei dati di oggi e di domani, che saranno analizzati insieme a quelli del resto della settimana dalla cabina di regia ministero della Salute-Istituto superiore di sanità, sarebbero 13 le Regioni che possono aspirare alla zona gialla. Si tratta di Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Tutte avevano già venerdì scorso l'indice Rt sotto 1 e un'incidenza lontana dalla soglia "rossa" di 250 nuovi casi settimanali per centomila abitanti, e in questi giorni sono in ulteriore calo, pur differenziato.

In rosso rimarrebbero Val d'Aosta (che ha ancora oggi un'incidenza di 266 nuovi casi su centomila abitanti) e Sardegna, che la scorsa settimana aveva un Rt molto alto (1,38, quando il limite per passare in rosso è 1,25) e deve quindi aspettare almeno una settimana con numeri migliori prima di ambire alla promozione.

Spera di lasciare il rosso invece la Puglia, ma per finire in arancione: l'incidenza è alta (239 casi per centomila), anche se l'Rt la scorsa settimana era sotto 1 e i casi sono in calo del 7% in sette giorni. Oscilla tra arancione e rosso la Campania, che aveva un Rt intorno a 1 e dove i casi sono aumentati ulteriormente questa settimana (+8% di positivi) arrivando a un'incidenza di 235 su centomila. Probabilmente resteranno in arancione Calabria, Sicilia, Basilicata e Molise, tutte con incidenza e trend ancora da monitorare.

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