domenica 5 aprile 2020
Il governatore Fontana: la partita non è ancora chiusa. Il sindaco di Milano Sala: l'ordinanza regionale disorienta, ma la rispettiamo. Cosa prevedono le norme
Primo giorno con l'obbligo delle mascherine in Lombardia: ecco cosa è successo
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A dispetto dell’ordinanza di Regione Lombardia, che con lo scopo di abbassare ancora di più il rischio di contagio obbliga da oggi le persone ad indossare strumenti di protezione individuale – come mascherine, foulard e sciarpe –, i milanesi da ormai molti giorni avevano già provveduto da soli. Così questa mattina, in una città praticamente deserta ma baciata dal sole, che avrebbe potuto indurre qualcuno a fare una passeggiata inopportuna e non prevista dal decreto del governo che ha istituito la quarantena contro il Covid-19, le poche persone incontrate nelle vie del Centro di Milano, indossavano praticamente tutte la mascherina.

Solo in rarissimi casi alcuni erano ricorsi a “mezzi di fortuna” come sciarpe o foulard. "Piuttosto che niente, meglio piuttosto", ha affermato in un intervento a Radio Padania il governatore Attilio Fontana, in cui ha spiegato che l’ordinanza della Regione Lombardia che prevede l’obbligo di indossare la mascherina se si esce di casa, o comunque una protezione su bocca e naso, come una sciarpa o un foulard.

Controlli alla Darsena

Controlli alla Darsena - Fotogramma

"La partita non è ancora vinta. Siamo a metà del secondo tempo e teniamo duro sennò c’è il rischio che ci facciano qualche gol", ha aggiunto rinnovando l'invito a non uscire di casa nonostante la domenica di sole. "Teniamo duro – ha detto ancora -, se usciamo di casa per le necessità autorizzate dalla legge, usciamo con il viso, con il naso e la bocca coperte". "Stamattina sono andato a comperare il giornale – ha aggiunto ancora il governatore lombardo -. All’edicola c’era una signora. Io avevo la mia mascherina, lei aveva una sciarpa intorno al viso e le ho fatto i complimenti". Comunque "presto - ha assicurato - le mascherine inizieranno ad arrivare grazie ai nostri produttori lombardi". Da oggi la Protezione Civile "inizierà a distribuire nelle varie città circa un milione di mascherine" prodotte da un’azienda lombarda, ha concluso Fontana parlando della Fippi, azienda di pannolini di Rho che si è riconvertita a produrre le mascherine appunto e che ha appena avuto l’ok dell’Istituto Superiore di Sanità.

"Da oggi per uscire in strada dobbiamo indossare una mascherina o, al limite, un foulard o una sciarpa – ha detto con una nota di polemica il sindaco di Milano Beppe Sala -. Lasciatemi dire che è un po’ disorientante ricevere questa disposizione dalla Regione Lombardia e sentire Borrelli, il capo della Protezione Civile persona che stimo, dire “io non la metterò e terrò le distanze”. Però io voglio rimanere fedele a ciò che ho detto dall'inizio e cioè le ordinanze, le direttive vanno applicate e non discusse perciò non posso che dirvi applichiamo questa ordinanza della Regione Lombardia. Ora però bisogna rifornire le farmacie dei dispositivi di protezione, oltre che vigilare sui prezzi".

Da oggi in Lombardia diventa quindi obbligatorio uscire da casa coprendosi il naso e la bocca. "L’ordinanza del governatore Attilio Fontana Regione – spiegano da Palazzo Lombardia - introduce l’obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere sé stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe. Gli esercizi commerciali al dettaglio già autorizzati (di alimentari e di prima necessità) hanno l’obbligo di fornire i propri clienti di guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani".

Da oggi, "domenica 5 e fino al prossimo 13 aprile – dicono ancora dal governo regionale - restano in vigore le misure restrittive già stabilite per l’intero territorio lombardo lo scorso 21 marzo con ordinanza regionale". In particolare, il documento regionale conferma "la chiusura degli alberghi (con le eccezioni già in vigore), degli studi professionali, dei mercati e tutte le attività non essenziali. Inoltre, sarà possibile acquistare articoli di cartoleria all’interno degli esercizi commerciali che vendono alimentari o beni di prima necessità, già aperti. Sarà anche possibile la vendita di fiori e piante solo con la consegna a domicilio".

Infine, "ai sensi del decreto legge del 25 marzo scorso che vieta alla Regione di intervenire sulle attività produttive - conclude la comunicazione di Palazzo Lombardia - è stato chiesto al governo di confermare con un dpcm specifico, la chiusura dei cantieri edili e di permettere, invece, le attività legate alla filiera silvopastorale (come, ad esempio, il taglio della legna, ndr)".

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