lunedì 5 novembre 2018
Il cambiamento climatico richiede un piano ad hoc per prepararsi alle emergenze. 7,5 milioni di italiani vivono a rischio idrogeologico. Ma nel 9% dei Comuni si continua a costruire in zone proibite
I vigili del fuoco impegnati nel fango che ha travolto il Palermitano

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L'Italia è sempre più fragile e insicura, il clima sta cambiando e la Penisola continua ad essere impreparata. All'indomani dell'ondata di maltempo che ha flagellato il Paese, facendo decine di morti, Legambiente denuncia l'assenza di un piano nazionale di adattamento al clima e una normativa che fermi il consumo di suolo, insieme a un’intensa attività di prevenzione.

Il cambiamento climatico trasforma l'emergenza

"Nonostante siano state messe in campo nuove politiche per la riduzione del rischio sul territorio con l’obiettivo di recuperare anni di ritardi negli interventi - dichiara il direttore generale Giorgio Zampetti - purtroppo ancora oggi non se ne vedono i risultati. La dimensione dei problemi che vediamo nei territori legati alla fragilità idrogeologica del Paese, ad una pianificazione e ad una espansione urbanistica che spesso non ne tiene conto e a un clima che sta cambiando, è tale da obbligare a un cambio di strategia e di velocità degli interventi. Si deve passare a un Piano nazionale di adattamento e a interventi coerenti e coordinati. Per questo chiediamo al Governo di approvare tale piano nazionale, a cui devono seguire piani su scala regionale e territoriale, in modo da aiutare così anche i Comuni, che devono individuare rischi e interventi prioritari di prevenzione”.

200 milioni di euro subito per i Comuni

Le città non possono essere lasciate da sole a fronteggiare impatti di questa dimensione dovuti in primis ai cambiamenti climatici, che amplificano gli effetti di frane e alluvioni e che stanno causando danni al territorio e alle città mettendo in pericolo la vita e la salute dei cittadini. "Per mettere in campo tutto questo - continua Zampetti - servono risorse adeguate e continuative. Per questo abbiamo proposto già a partire dalla prossima finanziaria di prevedere un fondo di almeno 200 milioni di euro all’anno, per l'erogazione di finanziamenti da destinare ai Piani Clima da parte dei Comuni, e a progetti di adattamento ai cambiamenti climatici. Ma di tutto questo purtroppo nella nuova proposta di finanziaria non vi è traccia”.

7,5 milioni di cittadini a rischio alluvioni

Legambiente ricorda che tra il 1944 e il 2012 sono 61,5 i miliardi di euro spesi solo per i danni provocati dagli eventi estremi nel territorio italiano e l'Italia è tra i primi Paesi al mondo per risarcimenti e riparazioni di danni da eventi di dissesto con circa 3.5 miliardi all’anno. Il consumo di suolo e le nuove edificazioni continuano a riguardare anche le aree considerate a rischio idrogeologico, nonostante i vincoli esistenti: nel 9% delle amministrazioni si è continuato a costruire nelle aree a rischio anche nell’ultimo decennio, dato che potrebbe essere anche maggiore se si pensa a quanto è stato costruito in maniera abusiva. Una gestione dissennata che continua a esporre al rischio milioni di persone: 7.275 comuni (91% del totale) sono a rischio per frane e/o alluvioni (Ispra 2018) e circa 7,5 milioni di abitanti che vivono o lavorano in aree a rischio frane o alluvioni. Su scala nazionale addirittura il 13% delle famiglie italiane vive in aree a rischio idrogeologico.

Decaro: non lasciare soli i sindaci

Anche il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, interviene sul tema: "I sindaci non possono essere lasciati soli ad affrontare il dramma che investe le loro comunità. Occorre mettere in campo iniziative concrete per dare sostegno agli amministratori che, terminata l’emergenza più severa, dovranno fare i conti anche con i rischi che i danni colpiscano l’economia turistica, particolarmente vivace nelle province colpite". L’Anci collabora in queste ore anche attraverso la ricognizione del fabbisogno di personale dei Comuni interessati dal dissesto, in modo da poter inviare dipendenti già resisi disponibili da molti altri Comuni.

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