mercoledì 10 novembre 2021
L'Istituto superiore di sanità oppone le ragioni della scienza alla disinformazione no-vax
Manifestazione contro il Green pass a Trieste

Manifestazione contro il Green pass a Trieste - Ansa

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Sui vaccini si è detto e scritto di tutto. Ma non sempre, come sarebbe giusto, a spiegarne preparazione, effetti, sicurezza ed efficacia, sono medici e scienziati. In nome di una invocata "par condicio", che non ha senso quando in ballo c'è la salute pubblica, spesso molti media concedono spazi e riflettori a ciarlatani e imbonitori. Gente che con le ragioni della medicina non ha nulla da spartire. A cercare di fare chiarezza, aiutando i cittadini a districarsi in una pioggia di informazioni copiosa e raramente verificata, ci sta provando l'Istituto superiore di sanità (Iss), che ha promosso un vademecum contro le fake news. Qui di seguito proviamo a riassumerlo.

I vaccini danno l’infezione?

Come chiarito dall’Iss, sia i vaccini a tecnologia a mRna, sia quelli che utilizzano un vettore virale servono per introdurre nell’organismo le "istruzioni" per produrre frammenti della proteina che il virus usa per "agganciare" la cellula. Quindi non viene utilizzato il Sars-CoV-2 vivo e infettante. Una eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus contratta indipendentemente dal vaccino. Ma i casi sono rari, così come i vaccinati che contagiano.

I vaccini modificano il Dna?

Si tratta di una delle "bufale" più ricorrenti e diffuse, soprattutto nei social. I vaccini anti Covid-19 non cambiano e non interagiscono in alcun modo con il nucleo della cellula dove risiede il Dna, di conseguenza non c’è possibilità di modificazione del codice genetico. Sia i vaccini a tecnologia mRna sia quelli a vettore virale, approvati dall’Ema, forniscono istruzioni alle nostre cellule utili ad attivare una risposta immunitaria così da sviluppare una protezione contro il Sars-CoV-2.

Causano infertilità e aborti?

Al momento non sono state registrate delle evidenze scientifiche riguardanti effetti negativo dei vaccini sulla fertilità maschile o femminile. Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino in gravidanza, osservazioni ormai robuste in termini numerici, soprattutto su dati provenienti dagli Stati Uniti - dove sono migliaia le donne immunizzate durante la gestazione -, non hanno rilevato un aumento di rischio di effetti avversi per madri e neonati. Anzi. Gli specialisti raccomandano la vaccinazione alle gestanti e alle neomamme.

I vaccini sono sperimentali?

L’uso clinico dei vaccini per il Covid-19 utilizzati in Italia è stato regolarmente autorizzato dall’Ema e dai maggiori enti regolatori del mondo. Il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale ma, come afferma l’Ema, «una autorizzazione condizionata garantisce che il vaccino approvato soddisfi i rigorosi criteri Ue di sicurezza, efficacia e qualità, e che sia prodotto e controllato in stabilimenti certificati», in linea con i più alti standard farmaceutici. Inoltre, la tecnologia Rna è in fase di studio da almeno un decennio. Le somministrazioni dei vaccini anti-Covid, inoltre, fanno registrare numeri senza precedenti.

Il Covid risparmia i ragazzi?

Come più volte rilevato dall’Iss, anche se nelle fasce più giovani il rischio di sviluppare un’infezione sintomatica è minore rispetto agli adulti, è comunque presente. Una indagine, che ha preso in considerazione il periodo che va dall’inizio della pandemia al 17 luglio scorso, ad esempio, ha evidenziato 28 decessi nella fascia di età 0-20 anni. In ogni caso, lo scopo della vaccinazione nelle fasce di età più giovani è anche quello di limitare la circolazione del virus e permettere quindi di uscire dalla pandemia al più presto, oltre che di proteggere i soggetti più fragili.

I vaccini alimentano varianti?

Le varianti emergono perché il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove mutazioni. I vaccini, riducendo la circolazione, limitano quindi la possibilità che il virus muti. Ma è importante che non ci siano "zone franche" dal vaccino per non consentire al virus di replicare. Gli effetti delle varianti in circolazione in questo momento, comunque, anche di quelle più contagiose, sono ben arginate dai vaccini che ne minimizzano le conseguenze in termini di ospedalizzazioni e decessi.

Gli effetti avversi dei vaccini sono tenuti nascosti?

I dati della farmaco-vigilanza sono pubblici. E il sistema di farmacovigilanza per i vaccini contro il Sars-CoV-2 è lo stesso di tutti gli altri farmaci. In Italia, l’Aifa pubblica il resoconto delle segnalazioni di sospetti eventi avversi (www.aifa.gov.it/farmacovigilanza-vaccini-covid-19), lo stesso fa l’Ema, l'ente regolatore dell'Ue. In caso di eventi avversi non manifestatisi negli studi autorizzativi, se dopo un’indagine viene sospettata o dimostrata una relazione causale con la vaccinazione, vengono aggiunti all’elenco delle reazioni avverse.

Il consenso medico che si chiede ai vaccinati serve a proteggere le aziende?

Nessun vaccino più garantire un’efficacia pari al 100 per cento. Quelli contro il Covid-19, al momento in distribuzione in Italia, hanno mostrato un’efficacia superiore al 90 per cento nel proteggere dagli effetti più gravi della malattia. La vaccinazione è un atto medico, e prevede quindi, come avviene normalmente in questi casi, la firma di un consenso informato per essere sicuri che il vaccinando comprenda i benefici e gli eventuali rischi connessi.

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