mercoledì 26 giugno 2019
Vittime in crescita del 4,5% rispetto al 2017. Le denunce complessive di infortunio mortale sono state 1.218 e 391 quelle dei primi cinque mesi del 2019
Salgono i morti sul lavoro, 704 vittime nel 2018
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Aumentano ancora i morti sul lavoro. Nel 2018, stando al Rapporto Inail presentato questa mattina alla Camera, si sono contati 704 infortuni mortali, con un aumento del 4,5% rispetto al 2017, di cui 421, pari a circa il 60% del totale, avvenuti “in itinere”, cioè lungo in tragitto casa-lavoro e viceversa. Complessivamente, le denunce di infortunio mortale sono state 1.218 nel corso dell'anno, mentre sono già 391 quelle registrate nei primi cinque mesi del 2019. Rispetto al 2017, le denunce di infortunio mortale sono risultate in crescita del 6,1%. Infine, le malattie professionali sono state circa 59.500, il 2,6% in più rispetto all'anno precedente.

«Fare chiarezza sui numeri»

La distanza tra le denunce registrate e gli infortuni mortali effettivamente riconosciuti, pari a 514 casi, «sconcertano» Marco Bazzoni, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di Firenze, che dall'inizio del 2019 tiene la tragica contabilità dei morti sul lavoro. È già arrivato a 224 vittime, nei luoghi di lavoro, ma, aggiungendo anche i casi “in itinere”, si superano i 450 casi in sei mesi. «L'Inail - sottolinea Bazzoni - dovrebbe spiegare nei dettagli, come mai, ogni anno, dalle 400 alle 500 denunce di infortunio mortale, non vengono riconosciute come morti sul lavoro. È un numero enorme. È evidente che una buona parte erano lavoratori non assicurati all'Inail. Credo che l'Istituto dovrebbe fare più chiarezza su questi dati».

«Più risorse per le ispezioni»

Sul versante dei controlli della regolarità delle aziende, nel 2018 gli ispettori dell'Inail hanno regolarizzato 41.674 lavoratori, dei quali 3.336 totalmente “in nero”, richiedendo il pagamento di premi non versati dalle aziende per 76 milioni di euro. Complessivamente, sono state accertate retribuzioni imponibili non dichiarate per circa 3,5 miliardi di euro, mentre le aziende controllate sono state 15.828, il 5% in meno rispetto al 2017 e il 24% in meno rispetto al 2016. «La forza dei controlli - ha denunciato il presidente dell'Inail, Massimo De Felice - si sta depauperando, a causa dela riduzione della forza disponibile». Nel 2018, infatti, l'Istituto ha potuto contare su 284 ispettori, a fronte dei 299 del 2017 e dei 350 del 2016.

Bilancio in attivo per 1,8 miliardi

Intanto, sul fronte del bilancio, l'Istituto di assicuraziione ha chiuso con un attivo di 1,8 miliardi di euro. Risorse che, secondo il presidente del Comitato di indirizzo e vigilanza (Civ), Giovanni Luciano, dovrebbero essere impiegate per «aumentare le prestazioni agli infortunati».

Ugl: emergenza nazionale

“I dati relativi alle morti sul lavoro confermano che siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale. Soltanto nei primi mesi del 2019 le denunce di infortunio mortale sono state 303, facendo segnare un + 5,9% rispetto allo stesso periodo del 2018. Non si può continuare a morire con questa facilità impressionante”, ha detto Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla pubblicazione del rapporto annuale dell’Inail. “È necessario puntare su una maggiore cultura della sicurezza sui posti di lavoro e più formazione per i dipendenti. In tal senso l’Ugl è impegnata con il tour nazionale ‘Lavorare per Vivere’, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul triste fenomeno delle cosiddette ‘morti bianche’ e per dire basta a queste stragi silenziose.”

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