martedì 1 settembre 2020
Il parroco: la vera emergenza è quella che vivono i migranti ammassati nell'hotspot. Dopo le proteste, Conte vedrà il sindaco Martello e il governatore Musumeci. In arrivo tre navi quarantena
Un approdo di migranti a Lampedusa il 28 agosto

Un approdo di migranti a Lampedusa il 28 agosto - Ansa

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«A Lampedusa sembrerebbe, leggendo i commenti sui social network o ascoltando le interviste di vari esponenti politici italiani e siciliani, di essere ripiombati nell’emergenza registratasi nel 2011 quando l’isola si trovò "invasa" da oltre diecimila tunisini. Ma basta alzare gli occhi dallo schermo dello smartphone ed uscire fuori dalla porta di casa per accorgersi che la realtà è ben diversa».
A sentire don Carmelo La Magra, parroco della parrocchia San Gerlando di Lampedusa, raccontarci quello che, in questi giorni ed in queste ultime ore, sta accadendo sulla più grande isola delle Pelagie, si resta un po’ perplessi.

«La vera emergenza – prosegue don Carmelo – è quella che vivono i migranti. In questo momento tra hotspot e Casa della fraternità accogliamo più di 1.200 persone che si trovano a vivere in spazi ristretti e con servizi igienici bastevoli per poco più di un centinaio di persone».

La protesta di un gruppo di imprenditori e commercianti a Lampedusa

La protesta di un gruppo di imprenditori e commercianti a Lampedusa - Ansa

E se don Carmelo ci presenta un’immagine dell’isola alla quale siamo, purtroppo, ormai abituati, c’è chi invece cerca di mantenere vivo il disagio enfatizzando una situazione che vista da lontano appare essere una polveriera.

Intanto l’emergenza migranti, gli sbarchi e i continui appelli che provengono dal presidente della Regione Siciliana e dal sindaco dell’isola ha convinto il presidente del consiglio Giuseppe Conte ad un confronto con il presidente della Regione, Nello Musumeci. «L’emergenza migranti in Sicilia – ha detto Musumeci – sarà al centro di un incontro fissato per mercoledì a Roma, a Palazzo Chigi, con il premier Conte. Me lo ha comunicato poco fa lo stesso presidente del Consiglio, chiamandomi al telefono. L’incontro sarà tecnico-operativo. È stato quindi raccolto – prosegue il governatore – l’ennesimo invito che ho rivolto al premier per un confronto. Al governo centrale porteremo le ragioni che hanno animato e continuano ad animare il nostro impegno, per dare finalmente una priorità a questa infinita emergenza sanitaria e umanitaria che si consuma in Sicilia, dopo un decennio di silenzi e omissioni di Roma e Bruxelles».

Mentre arrivava l’annuncio dell’incontro tra il premier Conte e il presidente Musumeci sull’isola continuava la protesta, davanti al palazzo di città, di un gruppo di persone, una decina in tutto, tra cui l’ex senatrice leghista Angela Maraventano. I manifestanti chiedono al sindaco la chiusura dell’hotspot sollecitandolo anche a dichiarare uno sciopero generale. Tra i manifestanti anche il coordinatore della Lega sull’isola, Attilio Lucia: «Se il sindaco non è davvero in grado di scioperare, si dimetta – dice –. Altrimenti oggi occupiamo il Comune. Vogliamo che venga sgomberato l’hotspot immediatamente». Tra gli striscioni, anche riferimenti al primo cittadino e all’ex direttore del poliambulatorio dell’isola ed europarlamentare Pietro Bartolo: "Sindaco dimettiti" e "Pietro Bartolo ti sei venduto Lampedusa".

Ad osservare la sparuta rappresentanza di manifestanti anche alcuni turisti. Non sembra infatti essersi fermato l’afflusso di vacanzieri, come ci conferma anche il parroco don Carmelo La Magra: «Anche quest’anno – aggiunge don Carmelo – Lampedusa registra un buon numero di presenze, l’isola possiamo dire che sia stata, questa volta davvero, "invasa" dai turisti». I quali però, a differenza dei migranti recuperati in mare, non vengono sottoposti al tampone rinofaringeo per accertare se positivi o meno al Covid-19, a loro viene soltanto effettuata la misurazione della temperatura corporea.

Resta per ora sospeso lo sciopero generale a Lampedusa. Ieri mattina nei locali del Comune si è svolta una riunione tra il sindaco Totò Martello, i rappresentanti delle organizzazioni di categoria ed un gruppo di cittadini. Nel corso della mattinata il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha telefonato al sindaco, chiedendogli di partecipare ad un incontro che si terrà mercoledì a Roma al quale sarà presente anche il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. «Ci rivedremo dopo l’incontro con il presidente Conte ed in base a ciò che emergerà in quell’occasione, a Lampedusa decideremo cosa fare in merito allo sciopero» ha spiegato il primo cittadino.

Intanto sono 307 i migranti che hanno lasciato l’hotspot di Lampedusa, dove sono rimasti 1.219 persone; 87 stranieri sono stati imbarcati sulle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza già arrivate a Porto Empedocle. Degli 87, sono 55 le persone caricate su un pullman con destinazione i centri d’accoglienza dell’Abruzzo. Ed entro domani, informa il Viminale, altre tre navi quarantena saranno inviate a Lampedusa per ridurre il sovraffollamento nell’hotspot.

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