mercoledì 27 novembre 2019
Il ministro Patuanelli non esclude l'intervento pubblico per la compagnia aerea
La «nuova Iri» nell'agenda di governo: obiettivo salvare Alitalia e l'acciaio
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Rispolverare una vecchia 'ricetta pubblica' per risolvere le principali crisi industriali del Paese: dal dossier Alitalia al nodo dell’ex Ilva. Di fronte all’assenza di soluzioni di mercato per superare lo stallo sull’ex compagnia di bandiera e sulla più grande acciaieria d’Europa, il governo non esclude di ricorrere a metodi e strumenti del passato con un intervento di Stato. In particolare, tra i rimedi si ammette che è in fase di valutazione un ripristino dell’istituto per la ricostruzione industriale. «State tornando all’Iri? Se serve sì, in un momento in cui dobbiamo proteggere la nostra produzione industriale e le nostre imprese », dice in audizione al Senato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, parlando delle questioni relative a eventuali nazionalizzazioni.

La 'cura' potrebbe essere somministrata per Alitalia come risposta ai dubbi di Lufthansa e alla freddezza di Delta che allontanano l’ipotesi di un salvataggio di mercato. «Stiamo valutando con attenzione diverse opzioni – aggiunge Patuanelli –. Certamente non è una proroga al consorzio che si stava costituendo perché quella strada non c’è più». Conferme in questo senso arrivano anche da Giuseppe Conte: «Non abbiamo una soluzione di mercato a portata di mano, che è quella preferita dal governo. Per cui stiamo valutando proprio in queste ore, evidentemente, anche delle alternative». All’orizzonte, però, non sembra profilarsi una svolta. Atlantia, come d’altronde il governo, preferirebbe portare Lufthansa e non Delta nel consorzio con Fs, ma resta ferma in attesa che si risolva il nodo della concessione autostradale. «La soluzione di mercato di Atlantia è in difficoltà e sta tramontando », non nasconde Luigi Di Maio. In un quadro in cui regna l’incertezza, sullo sfondo si fa strada anche l’ipotesi di separare le attività di volo da quelle di terra, anche se Patuanelli esclude lo 'spezzatino'. E sembra essere svanita sul nascere anche l’idea di un supercommissario ad acta avanzata nelle ultime ore. Schiarite lontane anche sul fronte siderurgico. Sempre in ottica di una carta pubblica da mettere sul tavolo, nel caso dell’ex Ilva a prendere quota è l’opzione Invitalia.

Mentre il governo lavora sottotraccia per un nuovo piano industriale con Arcelor Mittal, infatti, Patuanelli definisce l’entrata dell’Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa «una delle possibilità in campo, perché Cdp per statuto è difficile che possa intervenire ». Sul passato il ministro ritiene che «la privatizzazione del settore siderurgico sia stata un errore ». Oggi i commissari dell’amministrazione straordinaria dell’ex Ilva potrebbero chiedere un rinvio in Tribunale rispetto al ricorso d’urgenza presentato contro il recesso di Mittal. Il gruppo franco indiano, nel corso di un incontro a Taranto con i vertici di Regione Puglia e Comune, conferma l’accordo sul pagamento delle fatture al 31 ottobre per le imprese dell’indotto. «Sono contenta che grazie al presidente e al sindaco siamo riusciti a risolvere questi problemi», spiega l’Ad Lucia Morselli, chiudendo con una frase che suona come un messaggio di apertura rivolto al governo: «Per qualsiasi chiarimento l’azienda è aperta, tutti i giorni sono buoni per venire a trovarci».

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