lunedì 2 dicembre 2019
Bufera sul professor Emanuele Castrucci, autore di «vergognose esternazioni», secondo il rettore Frati. La Comunità ebraica: «Subito fuori dall'università». Il rettore chiede il licenziamento
Il Museo dell'Olocausto di Gerusalemme, con le foto delle vittime dei lager di Hitler

Il Museo dell'Olocausto di Gerusalemme, con le foto delle vittime dei lager di Hitler

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Hanno scatenato l'immediata reazione di condanna le deliranti affermazioni del professor Emanuele Castrucci, docente di Filosofia del Diritto e Filosofia Politica pubblica all'Università di Siena, che sul proprio profilo Twitter ha postato una foto di Hitler con un commento favorevole al dittatore nazista.

Una presa di posizione condannata «con fermezza» dal rettore dell'ateneo Francesco Frati. «L'ateneo - ha dichiarato Frati - si è sempre caratterizzato per il forte impegno anti-fascista e combatte con forza tesi revisioniste neonaziste ed ogni forma discriminatoria nei confronti di qualsiasi popolo. Le vergognose esternazioni del professor Castrucci offendono la sensibilità dell'intero Ateneo; ho già dato mandato agli uffici di attivare provvedimenti adeguati alla gravità del caso». Su disposizione del Rettore, l'Università sta anche predisponendo un esposto alla procura per il reato di negazionismo.

In serata il tweet è stato rimosso, mentre il Senato accademico dell'università di Siena, riunito oggi in via straordinaria, ha espresso ferma e unanime condanna nei confronti di Castrucci. È stato avviato un procedimento disciplinare interno e il rettore ha proposto la sua destituzione dalla cattedra, che comporta di fatto il licenziamento.

«Subito fuori dall'università»

Per la Comunità ebraica, l'unico provvedimento possibile è «allontanare immediatamente» Castrucci dall'università, come chiede al ministro Fioramonti e al rettore Frati la presidente della Comunità romana Ruth Dureghello: «Come pensiamo di poter combattere l'antisemitismo quando nelle aule universitarie un docente insegna i pregiudizi antiebraici?».

«Questa non è libertà di pensiero»

Durissima anche la presa di posizione del presidente del gruppo Pd alla Camera, Emanuele Fiano, figlio di un sopravvissuto ad Auschwitz. «Il professor Castrucci può elogiare l'assassino della mia famiglia e di altri milioni di persone? - scrive su Facebook il parlamentare -. Può difendere i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, testo base dell'antisemitismo, in nome della libertà di pensiero? E chiedo al ministro Fioramonti, va difeso il suo diritto all'insegnamento universitario? Se così fosse, vorrebbe dire che sono decenni che mi raccontate fandonie sui fondamenti del nostro ordinamento. In tal caso io non potrei sentirmi tranquillo. La Costituzione e le leggi non permettono la libera apologia a chi la libertà la calpestò dentro le camere a gas. Se non succedesse niente allora si che mi sentirei solo».

«Ha infangato l'Università»

Per la rimozione «al più presto» di Castrucci dall'insegnamento, si è schierata anche la Regione Toscana, con una nota della vicepresidente Monica Barni, che ricorda la collaborazione del docente con la rivista sovranista di CasaPound Il Primato nazionale. «Troppe persone - afferma Barni - non hanno ancora capito che l'apologia del fascismo è un reato. E chi riveste un ruolo pubblico commettendo questo reato ha la colpa anche di infangare l'istituzione a cui appartiene. Nel 2019 - prosegue la nota - non è possibile assistere senza far niente alla promozione impunita di contenuti nazisti e fascisti. Questo professore non può più insegnare ai nostri giovani. La nostra è una Repubblica nata dalla Resistenza al nazifascismo, è bene fare memoria di questa nota storica oggi dimenticata dai più».

Il ministro Fioramonti: questa non è libertà di parola

Sul caso è intervenuto il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti: «Ho avuto modo di vedere queste frasi, questi post, e sono incresciosi a mio parere, sono davvero inaccettabili dal punto di vista della nostra Costituzione repubblicana. In genere si fa riferimento alla libertà di parola e alla libertà di pensiero un po' a vanvera, c'è la libertà di parola, la libertà di pensiero, ma c'è anche la Costituzione», ha aggiunto, parlando a margine di una conferenza a Firenze. Proprio alla «libertà di pensiero» si è appellato Castrucci, in una mail inviata al direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Stefano Pagliantini.

«La Costituzione è molto chiara sulla questione dell'apologia del Fascismo, esistono opinioni e opinioni, però sempre nei limiti del dettato costituzionale», ha aggiunto il ministro Fioramonti, secondo cui «la Costituzione ci impone dei limiti, la libertà di pensiero ovviamente va esercitata e tutelata all'interno di quei limiti e starà alla magistratura e alle istituzioni competenti verificare se quei limiti sono stati superati».

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