giovedì 25 marzo 2021
Il contributo del docente di Labor economics alla Cattolica: fissando due sole soglie Isee l'80% dei nuclei potrebbe avere tra i 160 e i 200 euro
«Così l'assegno per figlio può andare a tutte le famiglie»
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L’assegno unico e universale per i figli, dopo un lungo iter, la prossima settimana sarà approvato anche dal Senato. Rispetto alla data del primo luglio, prevista per l’avvio dell’assegno, nei prossimi mesi sarà necessario tradurre le linee guida della Legge delega in indicazioni precise su come gli importi saranno modulati rispetto alla situazione economica delle famiglie (Isee) e alla loro composizione. Gli obiettivi della legge sono ambiziosi e anche le risorse mobilitate. Da un lato, si vuole favorire un sostegno alla genitorialità e un incentivo alla natalità, in un Paese afflitto da una cronica "denatalità", con più decessi che nascite e un tasso di fertilità al di sotto della media europea (1,2 figli in Italia, 1,55 in Europa). Dall’altro, si vuole promuovere un riordino degli istituti vigenti, che saranno assorbiti dal nuovo assegno, aumentando le risorse disponibili con nuovi finanziamenti. Se l’obiettivo di invertire il declino demografico è una scommessa di lungo periodo, che paesi come Francia, Irlanda e Svezia prima di noi hanno percorso con qualche risultato apprezzabile, l’obiettivo di fornire un sostegno per i figli attraverso un trasferimento monetario (unico e universale) è una realtà che già da quest’anno porterà alle famiglie, senza distinzione, un beneficio economico.

Ma questa riforma cosa comporta? Chi sono i beneficiari rispetto alla situazione vigente? Una proposta concreta alla fase di elaborazione dei decreti attuativi della Legge delega è contenuta in una ricerca condotta da un gruppo di studiosi di diverse discipline che fanno capo ad alcune associazioni e fondazioni che da tempo si battono per i diritti delle famiglie, come l’Arel fondata da Nino Andreatta, la fondazione Gorrieri e l’Alleanza per l’infanzia.

Vediamo i punti principali della proposta. La legge riconosce l’assegno alle famiglie con figli minorenni a carico e ai figli maggiorenni fino a 21 anni se impegnati in un percorso di formazione o attività lavorativa limitata. In base alle simulazioni, le famiglie interessate dalla riforma dovrebbero dunque essere circa 7,63 milioni di unità, corrispondenti a circa 28,1 milioni di persone, che rappresentano quasi la metà del totale della popolazione residente in Italia. Tra le prestazioni vigenti che verranno assorbite dall’assegno ci sono le detrazioni Irpef e gli assegni al nucleo familiare per un importo a carico del bilancio dello Stato di circa 12,9 miliardi, a cui vanno aggiunti circa 1,3 miliardi di altri trasferimenti che saranno soppressi. In aggiunta la legge di bilancio ha previsto 6 miliardi (3 per il 2021) di ulteriori finanziamenti, che aumentano di quasi il 50% le risorse attualmente disponibili e portano a circa 20 miliardi la dotazione dell’assegno. Una misura importante che farà sentire i suoi effetti sui bilanci delle famiglie.

La ricerca propone che l’assegno sia attuato come istituto universale, rivolto a tutti i nuclei familiari con figli (un universalismo non categoriale) includendo categorie prima escluse - come lavoratori autonomi e famiglie incapienti - che sono i principali beneficiari della riforma. Rispetto alla situazione economica delle famiglie, la ricerca opta per una selettività temperata con riferimento all’Isee completo, di fatto garantendo un assegno di pari importo a famiglie con un Isee fino a 30mila euro, e decrescente fino a un Isee di circa 50mila euro garantendo anche al di sopra di questa soglia un assegno minimo. Sebbene gli importi effettivi saranno oggetto di ulteriori simulazioni, gran parte delle famiglie (circa l’80%) potrebbe ricevere un assegno compreso tra i 160 e i 200 euro mensili per i figli minori (a seconda delle addizionali previste dalla legge per disabilità, terzo figlio, madre in giovane età), con una riduzione del 40% per i maggiorenni. La vera sfida adesso è arrivare alla scadenza di luglio avendo attivato le procedure necessarie per l’erogazione dell’assegno alle famiglie senza ritardi e disservizi.

*Docente di Labor economics all’università Cattolica

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