giovedì 16 aprile 2020
Nota dell'Unità di informazione finanziaria. "Nuove occasioni" per le mafie per "svolgere attività usurarie e per rilevare o infiltrare imprese in crisi". Occhi puntati anche sull'azzardo online
La sede centrale della Banca d'Italia

La sede centrale della Banca d'Italia - Ansa

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"Il prolungato periodo di lockdown" fornisce alle mafie "nuove occasioni" per "svolgere attività usurarie e per rilevare o infiltrare imprese in crisi con finalità di riciclaggio". È il grave allarme dell'Uif, l'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia che ricorda come il blocco "determini situazioni di difficoltà finanziaria" che favoriscono le mafie le quali possono contare "sul radicamento sul territorio, il reclutamento di affiliati presso le fasce più deboli della popolazione e l'ampia disponibilità di capitali illeciti". E per questo richiama a porre attenzione eventuali operazioni sospette con la massima tempestività. La voce di Bankitalia si aggiunge a quella di vari magistrati, a partire dal procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho. Ed è una voce molto preoccupata.

"L'attuale situazione di emergenza sanitaria - scrive l'Uif in una nota pubblicata sul proprio sito - espone il sistema economico-finanziario a rilevanti rischi di comportamenti illeciti". L'elenco è lungo. "Sussiste il pericolo di truffe, di fenomeni corruttivi e di possibili manovre speculative anche a carattere internazionale; l’indebolimento economico di famiglie e imprese accresce i rischi di usura e può facilitare l’acquisizione diretta o indiretta delle aziende da parte delle organizzazioni criminali; gli interventi pubblici a sostegno della liquidità possono determinare tentativi di sviamento e appropriazione, anche mediante condotte collusive; il mutamento improvviso delle coordinate di relazione sociale aumenta l’esposizione di larghe fasce della popolazione al rischio di azioni illegali realizzate anche online”. Per questo, avverte via Nazionale, “si richiama l’importanza del monitoraggio delle attività a distanza, in particolare online.

Assumono rilievo gli strumenti di pagamento elettronici, il cui impiego – senz’altro positivo per assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari – è destinato ad aumentare ulteriormente nei prossimi mesi, in conseguenza delle misure di distanziamento sociale, che hanno determinato il passaggio di molte attività di compravendita dal canale tradizionale a quello telematico".

Nell’attuale situazione emergenziale, sottolinea Bankitalia, "aumenta il rischio che tali strumenti possano essere impiegati per le truffe online, mediante il sistema della compravendita di beni inesistenti o contraffatti, ovvero a prezzi sproporzionati. Il ricorso a detti strumenti può divenire più frequente anche in altri contesti illegali, ad esempio nello spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti. Vanno perciò attentamente monitorate le transazioni online, anche quelle istantanee o richieste con urgenza". E c'è un ulteriore allarme legato all'azzardo. "Ugualmente importante è il controllo dei flussi finanziari connessi con il gioco online, i quali sono destinati ad aumentare in coincidenza della temporanea sospensione dell’attività di gioco su rete fisica”, sottolinea l'Uif. Ricordiamo che, infatti, tranne i Gratta&Vinci, tutto l'azzardo "fisico" è stato bloccato, mentre resta, appunto, quello online.

Bankitalia è anche preoccupata dei rischi di truffe e corruzione nel settore della fornitura di materiale sanitario per l’emergenza Coronavirus. Chiede alle banche, ai professionisti, agli altri operatori qualificati e alle Pubbliche amministrazioni "un impegno particolare" nella prevenzione e nella segnalazione e "approfondimenti" nel coinvolgimento di persone politicamente esposte. La Uif sottolinea l’offerta e la commercializzazione di prodotti quali dispositivi di protezione individuale, igienizzanti, apparecchi elettromedicali in realtà non esistenti, contraffatti o di qualità inferiore agli standard richiesti; particolare attenzione dovrà essere dedicata all’attività svolta in tale ambito da operatori che non risultano avere precedente esperienza nel settore. "Andranno considerate anche ipotesi di manovre speculative. Non è poi trascurabile il rischio di ipotesi corruttive specie negli affidamenti" spiega la Uif. Ma anche "meccanismi fraudolenti connessi con la raccolta di fondi, anche online mediante piattaforme di crowdfunding".

Infine chiede alle banche di vigilare in maniera preventiva sulle richieste di finanziamenti delle aziende con garanzia pubblica previsti dalle misure del governo. Un’azione delle banche "potrà arginare il rischio che si verifichino abusi penalmente rilevanti tanto nella fase di accesso al credito" mediante "l’alterazione o la falsificazione della documentazione necessaria", "quanto in quella di utilizzo delle risorse disponibili" con "malversazioni a danno dello Stato e attività distrattive".

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