venerdì 27 ottobre 2017
L'appello di Khadija Tirha, marocchina arrivata in Italia a sei anni. Gianfranco Cattai, presidente Focsiv - Volontari nel mondo aderisce allo sciopero della fame per la riforma sulla cittadinanza
Sciopero della fame, si allunga l'elenco

Anche il presidente di Focsiv - Volontari nel mondo, Gianfranco Cattai, aderisce allo sciopero della fame per la promulgazione della legge che riconosca il diritto di cittadinanza ai bambini e ai ragazzi che crescono nel nostro Paese.

Una riforma che permetterebbe a tanti di diventare cittadini italiani con pari diritti e doveri. Come i due fratelli di Kadija Tirha, marocchina, arrivata in Italia all'età di sei anni, cittadina attiva nel tessuto sociale, volontaria del servizio civile con Lvia. Ai suoi due fratelli, arrivati in Italia ormai maggiorenni, per molto tempo era stato negato questo riconoscimento.

La famiglia di Khadija è composta da 6 persone, oggi sono tutte italiane, ma per molti anni 3 sono state italiane e 3 marocchine: per sua madre e i suoi fratelli maggiori la cittadinanza è stata una difficile conquista eppure sono arrivati in Italia insieme.

Khadija è il volto che Focsiv ha scelto per aderire allo sciopero della fame e chiedere l’approvazione della legge che riconosca il diritto dello Ius Soli.
"Aderisco come presidente Focsiv - spiega Cattai - affinchè il nostro Parlamento promulghi una legge che prima di tutto sarebbe un segno di civilità e di umanità oltre che di attenzione ai cambiamenti, alle trasformazioni in atto nel nostro tessuto sociale. Una legge che risolverebbe molti problemi, che obbligherebbe tutti ad una maggiore responsabilità verso la costruzione di una società capace del rispetto reciproco e del comprendere il valore dello scambio culturale quando questo scaturisca da una pacifica convivenza sociale tra culture e confessioni diverse".
Gli 800mila ragazzi che diventerebbero italiani se passasse questa Riforma, "non sono un'invasione o un'intrusione - aggiunge Cattai - ma un'opportunità, una ricchezza per le nostre comunità sempre più canute".
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