lunedì 28 giugno 2021
Il sottosegretario alla Salute: probabile che la variante Delta porti a rimodulare il Green pass. Da oggi decade anche l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in fascia bianca
28 vittime, 389 i nuovi positivi. "Possibile modifica al Green pass"

Ansa

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Sono 389 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 782. Sono invece 28 le vittime in un giorno, mentre ieri erano state 14.

La settimana che si è aperta vede l'Italia tutta in zona bianca - si unisce anche l'ultima regione che mancava, la Valle d'Aosta - e senza più l'obbligo di mascherine all'aperto (se c'è la distanza; vanno comunque portate con sé): una rivoluzione rispetto agli ultimi 7 mesi. Con l'incognita della variante Delta - quadruplicati i casi a giugno rispetto a maggio -, che potrebbe imporre nuove zone rosse limitate, le riaperture saranno completate entro il 10 luglio dalle discoteche sotto le stelle.

L'unica eccezione è rappresentata da Norcia, comune umbro: in serata il sindaco Nicola Alemanno ha firmato il provvedimento con cui si proroga per sette giorni, fino al 4 luglio, l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto. La misura è stata adottata su richiesta del Commissario regionale per l'emergenza Covid, Massimo D'Angelo poiché l'incidenza dei casi settimanali è superiore a 200 su 100.000 abitanti ma nessuno legato alla variante delta. Scelta adottata anche perché in questa settimana sarà completata la campagna vaccinale.

E sulla campagna vaccinale è intervenuto anche il ministro della Salute, Roberto Speranza: "Oggi l'Italia supererà il tetto dei 50 milioni di dosi somministrate". Aggiungendo anche che "quando spieghiamo che tutte le regioni sono in bianco dobbiamo farlo a partire da questa campagna di vaccinazione, quindi insistere perché anche con le varianti la vera arma che noi abbiamo è la campagna di vaccinazione".

"E' verosimile che la variante Delta ci costringerà a rimodulare il Green pass, rilasciandolo dopo la seconda dose di vaccino: ma è presto per dirlo, aspettiamo ancora i dati di una o due settimane". Così il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, su Radio24. "La scelta di rilasciare il Green pass dopo la prima dose non è stato un errore, allora i dati ci dicevano questo - ha ricordato il sottosegretario -. Al momento una modifica non serve, ma va messa in cantiere: da medico e non da politico, dico che probabilmente si arriverà ad una rimodulazione".

E il commissario all'emergenza Francesco Figliuolo lancia un appello ai giovani: "Devono poter tornare in discoteca con atteggiamento responsabile e con il green pass". "Devono riappropriarsi della propria socialità, della libertà e riprendere il gusto del futuro, come ha detto il presidente Draghi - aggiunge il generale -. La vaccinazione è un atto importante, di consapevolezza e responsabilità. Con quella dei giovani si limita la circolazione del virus e quindi anche delle varianti".

Restano però da vaccinare prima oltre due milioni e mezzo di ultrasessantenni, la fascia d'età che rischia di più con il coronavirus, che non hanno ancora ricevuto neppure una dose. Il commissario promette l'impiego di 50 team mobili per andare a scovare gli over 60 che non sono riusciti o non hanno voluto prenotarsi, specie nei luoghi più impervi e isolati del Paese.
Figliuolo non ha dubbi nel confermare l'obiettivo dell'80% di vaccinati - l'immunità di gregge o di comunità - entro fine settembre, su una platea di 54 milioni di persone.

Le somministrazioni agli adolescenti tra i 12 e i 16 anni, affidate ai pediatri, slitteranno di alcune settimane in modo che si completi l'immunizzazione degli anziani, l'obiettivo da sempre prioritario e che sfugge. Finora oltre il 55% della popolazione (33,1 milioni) ha ricevuto almeno una dose, ma con la Delta ormai è necessario considerare la vaccinazione completa. "Ad oggi sono state effettuate quasi 49,5 milioni di somministrazioni - riassume il commissario -. Il 60% della platea ha avuto una dose e circa 1 su 3 sono vaccinati. Si tratta di un bel risultato ma bisogna andare avanti".

"Bisogna andarsi a vaccinare, a un certo punto si fa fatica a trovare i vaccinandi - spiega -, lo abbiamo visto anche in altri Paesi, ma di vaccini a Rna (Pfizer e Moderna, ndr) ne abbiamo, a luglio solo poco meno di giugno". Il generale elogia il comportamento degli italiani e fa mea culpa su AstraZeneca un po' a nome di tutte le autorità. "Nonostante tutto i nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione che si è creata - dice -. Su AstraZeneca ci sono state più di 10 indicazioni diverse nel tempo, ma questo è figlio di un virus nuovo e sconosciuto e dei progressi della farmacovigilanza. Ci sono state delle motivazioni da parte della gente. Forse si poteva comunicare meglio". Ora il controverso vaccino anglo-svedese non è più indispensabile. In un'altra condizione si utilizzava tutto quello che avevamo per far calare la curva dei contagi - aggiunge Figliuolo -, ora invece possiamo usare altri vaccini per l'eterologa con la seconda dose" per chi ha avuto la prima di AstraZeneca.

I dati della giornata di domenica sono rassicuranti, anche se scontano i pochi tamponi del sabato - sempre di meno - appena 138 mila (la Gran Bretagna continua a farne circa un milione al giorno). Le vittime sono 14, un numero molto basso. Prosegue la discesa di terapie intensive e ricoveri ordinari.

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