venerdì 21 gennaio 2022
I dati della bozza di monitoraggio. L'incidenza settimanale nazionale si è stabilizzata mentre cala l'indice di trasmissibilità Rt
Dalla bozza di monitoraggio dell'Iss si sottolinea però che diverse regioni/pubbliche amministrazioni hanno segnalato problemi nell’invio dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati

Dalla bozza di monitoraggio dell'Iss si sottolinea però che diverse regioni/pubbliche amministrazioni hanno segnalato problemi nell’invio dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati - Ansa

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L’incidenza stabile a 2.011 casi ogni 100 mila abitanti. L’indice di contagio Rt in calo a 1,31. L’occupazione delle terapie intensive al 17,3 per cento, mentre i ricoveri in area ordinaria continuano ad aumentare (31,6 per cento). E infine 7 regioni a rischio alto di progressione dell’epidemia, mentre 11 sono a rischio moderato. Questi i dati della bozza del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute sull’emergenza Coronavirus.

IL COMUNICATO INTEGRALE DELL'ISS


Nel periodo 22 dicembre 2021-4 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,31 (range 1,00-1,83), in diminuzione rispetto alla settimana precedente 1,56 (range 1,24 – 1,8), ma ancora al di sopra della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1,01 (0,99-1,02) all’11/01/2022 vs Rt = 1,2 (1,18-1,22) al 4/01/2022.
Si sottolinea però che diverse regioni/pubbliche amministrazioni hanno segnalato problemi nell’invio dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati.

Nella bozza dell'Iss si legge inoltre che l’incidenza settimanale a livello nazionale si è stabilizzata: 2011 ogni 100.000 abitanti (14/01/2022 -20/01/2021) vs 1988 ogni 100.000 abitanti (07/01/2022 -13/01/2021), dati flusso ministero della Salute.

Rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (658.168 vs 649.489 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (15% vs 13% la scorsa settimana). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41% vs 48%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% vs 39%).

IN ITALIA STABILE TASSO OCCUPAZIONE TERAPIE INTENSIVE (17,3%)
Stabile il tasso di occupazione in terapia intensiva: è al 17,3% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 20 gennaio) vs 17,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 13 gennaio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 31,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 13 gennaio) vs il 27,1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 13 gennaio).

SONO 7 LE REGIONI/PPAA CLASSIFICATE A RISCHIO ALTO
Sono sette le regioni/pubbliche amministrazioni classificate a rischio alto secondo il dm del 30 aprile 2020, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati; sono 11 le regioni/pubbliche amministrazioni che risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, cinque regioni/ppaa sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo il dm del 30 aprile 2020. Sono 3 le regioni/pubbliche amministrazioni classificate a rischio basso. Sono 15 le regioni/ppaa che riportano almeno una singola allerta di resilienza. Tre regioni/ppaa riportano molteplici allerte di resilienza.

Secondo quanto emerge finora dai dati della scheda sugli indicatori decisionali che accompagna il monitoraggio settimanale dell'Iss e ministero della Salute, il maggiore tasso di occupazione dei posti letto per pazienti Covid nei reparti di area medica si registra questa settimana in Valle d'Aosta (al 54,5%); seguono la Calabria (al 40,1%) e la Liguria (al 39,7%). La maggiore occupazione dei posti letto per pazienti Covid nelle terapie intensive si registra invece nella Marche (al 23,9%), seguita dal Friuli Venezia Giulia (al 22,9%) e dal Piemonte (al 22,8%).

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