sabato 20 agosto 2022
Nell’edizione dedicata al centenario della nascita di don Giussani fa irruzione la contesa politica. Presenti 7 ministri, attesa per Draghi. Confronto fra i leadeer, martedì, assente il M5s
Un'immagine del Meeting di Rimini dello scorso anno

Un'immagine del Meeting di Rimini dello scorso anno - Ansa

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La "passione per l’uomo" il tema, inclusivo più che mai, del Meeting che inizia oggi, dovrà fare i conti con la passione divisiva della campagna elettorale. Parte oggi l’edizione numero 43 dell’incontro riminese, che si avvale anche quest’anno dell’apporto di circa 3mila volontari che rendono possibile tutto ciò.

Doveva essere, e sarà, l’edizione del centenario della nascita di don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, l’esperienza da cui è scaturito, per iniziativa di alcune famiglie riminesi, una delle opere più fortunate e longeve venute su da questa esperienza. Il titolo è tratto, non a caso, da una frase di uno dei suoi rari interventi a Rimini, nel Meeting del 1985. Una mostra sul centenario, già disponibile online, è certamente la più attesa di questa edizione.

Ma cruciale come non mai, giocoforza, diventa quest’anno la politica. Il Meeting, confermando la programmazione che era stata definita pochi giorni prima dell’improvvisa accelerazione verso le urne, si trova a gestire (al di là della consueta presenza di tanti ministri, ben sette, del governo in carica - dopo la crisi - per gli affari correnti) due eventi destinati, probabilmente, a rappresentare un unicum di questa competizione politica. Quello che vedrà protagonista Mario Draghi, che avrà a Rimini l’occasione per dire finalmente la sua, a conclusione della sua esperienza di governo. E unico si presenta anche l’evento dell’Intergruppo sulla sussidiarietà, che vedrà confrontarsi praticamente tutti i leader.

Fari puntati allora su mercoledì 24, alle 12, per l’intervento del presidente del Consiglio , con il presidente della Fondazione Meeting Bernhard Scholz a fare gli onori di casa. Due anni fa l’ex presidente della Bce, nell’incontro introduttivo, proprio a Rimini, dettagliò un’agenda delle priorità per l’Italia che voleva uscire dalla pandemia e sperava in quel momento di farlo in tempi più brevi. Un intervento che lasciò il segno soprattutto per il concetto di "debito buono", un vero e proprio programma per un governo di unità nazionale che, con la crisi del governo Conte 2, è toccato proprio a Draghi riprendere in mano. E ora - al passo d’addio - ci si chiede che cosa avrà da dire sul futuro che attende l’Italia nello scenario internazionale, e sugli impegni assunti in relazione al Pnrr e alla guerra sopraggiunta in Ucraina.

In questa chiave già oggi ci sarà da ascoltare il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni, per capire gli umori di Bruxelles rispetto a un possibile cambio politico, una volta perso, con Draghi, un interlocutore che era visto un po’ come il garante di un processo riformatorio il più possibile condiviso. In serata, sempre oggi, ci sarà poi il ministro della Salute Roberto Speranza, a parlare di "Sanità oltre il Covid".

Domani sarà soprattutto il giorno del presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi. L’arcivescovo di Bologna non solo presiederà la Santa Messa in mattinata (con lui l’arcivescovo di Bangui, il cardinale Nzapalainga, l’arcivescovo di Taranto Santoro e e il vescovo di Rimini Lambiasi), ma avrà un incontro, nel pomeriggio (in diretta Rainews) proprio sul titolo del Meeting, "Una passione per l’uomo". A tema anche la pace, sempre domenica, con la viceministra degli Esteri Marina Sereni , che interverrà in due diversi incontri.

Molto atteso, lunedì alle 12, anche l’intervento del presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, sul tema "Democrazia e verità". Martedì alle 12, invece occhi puntati sull’incontro dell’Intergruppo sulla Sussidiarietà curato da Maurizio Lupi che vedrà seduti insieme Enrico Letta, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani ed Ettore Rosato.

Come nella tradizione del Meeting i politici, soprattutto gli uomini di governo saranno sollecitati su temi concreti, di loro competenza. E questa edizione, che dovrà fare i conti con la propaganda, cercherà di tenere il punto. Lunedì toccherà al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini a Rimini per parlare di Mediterraneo. Da segnalare, in serata, anche l’appuntamento del network-pubblica agenda "Ditelo sui tetti" con diversi giuristi e magistrati a parlare di valori e fine vita, e un incontro su conoscenza e formazione permanente con il ministro dell’Università Maria Cristina Messa.

Mercoledì toccherà al ministro Andrea Orlando interverrà a un incontro sul lavoro, mentre il ministro per l’Innovazione Vittorio Colao sarà in collegamento con la Sala Neri.

Assente il M5s all’incontro fra i big ci sarà invece il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a parlare di crisi alimentare, martedì mattina, con, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, Maurizio Martina della Fao e l’economista Stefano Zamagni.

Mercoledì, nel giorno di Draghi, si confronteranno invece, in serata, il presidente del Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga (presidente dei governatori, che saranno presenti in gran numero in questi giorni, a Rimini) il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, di recente passato con Azione mentre il ministro della Famiglia e Pari opportunità Elena Bonetti parlerà di inclusione lavorativa.

Nel giorno finale, giovedì 24, protagonista principale sarà il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, mentre in serata il leader di Azione Carlo Calenda interverrà a un incontro su pace e sviluppo, con l’ex ministro Mario Mauro e l’eurodeputata Irene Tinagli.

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