sabato 12 agosto 2017
Suo padre e i suoi fratelli sono diventati italiani poche settimane dopo che lui aveva compiuto 18 anni. Non è bastato aver frequentato sin da piccolo le scuole a Reggio Emilia
«In famiglia solo io non ho potuto ottenere la cittadinanza»
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Quando è diventato maggiorenne, Hamza Ouarraq, studente di 21 anni di Marketing e gestione di impresa all’Università di Modena e Reggio Emilia, insieme alla mamma è rimasto la parte straniera di famiglia. Proprio poche settimane dopo aver spento le 18 candeline, infatti, suo padre ha ottenuto la cittadinanza italiana, poiché aveva raggiunto i requisiti (dieci anni di residenza continuativa e un determinato reddito). Mentre i due fratelli minori sono divenuti concittadini del padre, per Hamza invece non c’è stato nulla da fare: in quanto già maggiorenne, non è bastato aver frequentato le elementari, le medie e le superiori tra Massenzatico e Reggio Emilia. In realtà sarebbe stato sufficiente che la burocrazia italiana avesse risposto alla richiesta di cittadinanza del padre in meno di quattro anni, come invece ci ha messo; a volte l’attesa arriva addirittura a sei anni da quando presenti l’istanza.
Hamza, senza dimenticare le sue origini sull’altra sponda del Mediterraneo, non ha dubbi però nel sentirsi italiano. «Non ho altre case – dice – la mia è qua. In italiano penso di giorno e sogno di notte. So parlare l’arabo, ma non scriverlo». L’Italia, dove vive da quando aveva sette anni, è il Paese della scuola, degli amici e del futuro. Il Marocco, invece, quello dei nonni e delle vacanze: «Quando ci torno, mi sento un po’ spaesato. Sì, un po’ straniero, perché non conoscono alcune usanze e mi sfuggono delle parole. Là non mi considerano marocchino, ma quello che arriva dall’Italia, mi hanno soprannominato “il marocchino”».

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