martedì 9 maggio 2017
Alla fine del 2016 la piattaforma on line per gli alloggi per studenti Uniplaces contava oltre 1.500 proprietari attivi. Nel 2017 il loro numero è salito del 20%
Immobiliaristi per caso, Milano capitale della casa condivisa
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Se il nuovo millennio si era aperto all’insegna della parola sfida, declinata in tutte le salse e in maniera più o meno appropriata a qualsiasi ambito economico, il decennio successivo, che ha visto, il lento ridimensionamento e la ritirata progressiva da molte di quelle sfide (quando non la sconfitta tout court) ha finito con il far cadere in desuetudine quella parola chiave sostituendola con un’altra meno impegnativa e più adatta all'epoca social: condivisione. La cosiddetta sharing economy che sta investendo molti comparti economici (trasporti, ristorazione, turismo), a Milano, forse più che in ogni altra città italiana, interessa in particolare anche il mercato immobiliare.

Secondo i dati resi pubblici da Uniplaces, marchio di riferimento nelle prenotazioni on line di alloggi per studenti, infatti, alla fine del 2016, la piattaforma contava oltre 1.500 proprietari attivi, con un incremento del 20 per cento registrato soltanto nel primo quadrimestre del 2017. "Milano è stata una delle prime città in Italia a comprendere il valore di questa opportunità - spiega Giampiero Marinò, country manager per l'Italia di Uniplaces -. La sharing economy è un fenomeno relativamente nuovo all'interno del panorama immobiliare, ma ha raggiunto in pochi anni dimensioni notevoli: nei primi quattro mesi del 2017 il valore generato per i proprietari di tutta Italia supera il milione di euro" ha aggiunto.

Il proprietario che condivide la casa non è un professionista del ramo immobiliare: l’84% degli intervistati afferma infatti che l’affitto non è la sua principale attività. Un dato confermato dal fatto che, nella maggior parte dei casi, il 63 per cento, i proprietari dichiarano di avere una sola proprietà da affittare. Per molte di queste persone si tratta di condivisione nel vero senso della parola: nel 38% dei casi le stanze offerte si trovano nello stesso appartamento in cui vive il loro proprietario.

Emerge così un altro aspetto peculiare della sharing economy, cioè l’annullamento della distanza tra chi offre un servizio e chi lo acquista: il rapporto padrone di casa-affittuario è contemporaneamente tra coinquilini. La fascia della giovane età adulta (20-35enni) è naturalmente quella di riferimento, ma non è la sola. L’8% degli intervistati dichiara infatti di avere oltre 65 anni; una percentuale non così distante dagli under 35, che costituiscono il 12% del totale.

Rispetto poi all'affitto turistico, la condivisione immobiliare ha i vantaggi della durata del rapporto economico: stabilità, comodità e fiducia.

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