domenica 5 aprile 2020
Arcuri: non abbiamo ancora vinto. Locatelli: pericolo non è scampato Anche Speranza prudente. Il Pd al premier: no improvvisazioni. Nella task force Regioni e parti sociali. Salvini: serve Draghi
Volontari portano la spesa a domicilio a Roma

Volontari portano la spesa a domicilio a Roma - Fotogramma

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La 'fase due' preoccupa i tecnici più ancora dei politici. La sensazione che con l’allentamento della morsa si vadano allentando anche le maglie che da un mese costringono gli italiani in casa preoccupa soprattutto Istituto superiore di Sanità, Consiglio superiore di sanità e Protezione civile. Così mentre la politica si interroga su quando riaprire i battenti – senza trovare ancora una risposta – , il presidente del Css Franco Locatelli offre una linea da seguire e avverte: il dato in miglioramento «non deve essere minimamente letto come un messaggio di pericolo scampato. Non abbiamo ancora scampato nulla».

Così, dopo il commissario Domenico Arcuri e il ministro della Sanità Roberto Speranza, che insistono sul tasto di un’emergenza tutt’altro che finita, Locatelli mette in fila la cronologia sullo scacchiere. «Il primo obiettivo era abbassare R con zero per portarlo a uno, ossia ogni positivo ne contagia solo un altro. Questo obiettivo è stato raggiunto, ora vogliamo andare oltre, per avere l’evidenza che la diffusione epidemica si è quantomeno assestata come incremento giornaliero, meglio ancora declina». Prima di questo, riaprire le porte delle case appare davvero rischioso, insiste. «La nostra battaglia contro il Coronavirus prosegue senza sosta dobbiamo però evitare di cominciare a pensare che stiamo vincendo, che abbiamo costretto avversario in un angolo e stiamo per avere il sopravvento: gli indicatori ci dicono solo che stiamo cominciando a contenerne la portata», è la versione identica di Arcuri. «Bisogna astenersi dal pensare che sia già arrivato il momento di tornare a normalizzare comportamenti ». Insomma, incalza Speranza, «il distanziamento sociale è l’unica arma per ridurre il contagio e dobbiamo insistere su questa strada, l’unica al momento che dà certezze». L’unica anche per Borrelli, per il quale le mascherine da oggi obbligatorie in Lombardia non sono indispensabili se si rispettano le distanze di sicurezza: «Io non la uso», dice.

Ma proprio a fronte di questa confusione che continua a regnare, cresce la preoccupazione per una partenza ordinata della 'fase 2'. Il Pd, consapevole che sulla ripartenza si gioca il futuro del Paese, teme che si finisca per procedere in ordine sparso come per la fase iniziale dell’emergenza. E se prima si è dovuto navigare a vista, per la mancanza di riferimenti sul virus sconosciuto, ora bisogna pianificare.

Di qui l’insistenza per la cabina di regia con «Regioni, Comuni, organizzazioni del lavoro, sindacali e datoriali, di maggioranza e opposizione », come la racconta il ministro Francesco Boccia, che «renderà il Paese ancora più forte nella definizione delle modalità di ripartenza che saranno lente, lentissime, graduali, in sicurezza, rigorose ». Una strategia su cui i dem hanno insistito giorni, fino a convincere un premier finora protagonista con i suoi messaggi della gestione della crisi. «Dobbiamo coordinarci per cominciare a pensare al futuro. Ma non ci saranno né futuro né ripresa se non si sconfigge il virus », scandisce il leader del Pd Nicola Zingaretti, ormai guarito dal Covid 19. Ma c’è chi pensa a un dopo diverso. Nel centrodestra Matteo Salvini insiste sul cambio della guardia per la fase di ricostruzione: «Servirà il meglio dell’Italia», quindi un governo di tutti, magari guidato da Mario Draghi.

Intanto si è iniziato domenica pomeriggio, con la cosiddetta cabina di regia tra governo e opposizioni. Al centro della videoconferenza, gli emendamenti al Cura Italia, le misure economiche da inserire nel decreto di aprile e le norme del decreto
liquidità che dovrebbe essere varato domani, lunedì 6 aprile, dal Cdm. Alla riunione partecipano, oltre al ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, i viceministri all'Economia Misiani e Castelli, e i sottosegretari Malpezzi e Castaldi. Presenti, per le opposizioni, i capigruppo e responsabili economici. Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, viene riferito, si collegherà in un secondo momento.

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