giovedì 27 ottobre 2022
Oggi la 21esima Giornata del dialogo, nata all'indomani dell'attacco alle Torri Gemelle del 2001. Diocesi e comunità islamiche in campo con una voce sola
L'appello di cristiani e musulmani: disarmiamoci, il nome di Dio è Pace
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«La dichiarazione del Cremlino», che martedì segnalava una possibile “apertura” alle trattative lascia spiragli di «speranza». Ma, ha fatto notare il cardinale Pietro Parolin, «finora non sappiamo che cosa significano queste parole e quali sviluppi potranno avere». Il segretario di Stato vaticano ne ha parlato con i giornalisti a margine di un evento dell’Avsi sullo sviluppo. E rispondendo alle domande dei cronisti in merito alle parole del portavoce russo, Dmitry Peskov, alla domanda se potrebbe esserci un segnale da parte della Santa Sede, ha replicato: «Adesso vedremo, lasciateci pensare, stiamo riflettendo su cosa si potrebbe eventualmente fare». Il porporato ha ricordato la posizione di sempre della Santa Sede sulla possibilità di una mediazione vaticana: «Ho già detto tante volte - ha scandito - che noi siamo aperti e disponibili a fare tutto quello che è possibile». Anche una telefonata ad esempio nei confronti del presidente russo Vladmir Putin?, gli è stato chiesto. «Adesso vedremo, lasciateci pensare», è stata la risposta del segretario di Stato. Che poi ha aggiunto nuovamente: «Noi siamo aperti e disponibili a fare tutto il possibile, se c’è una piccola apertura certamente ne approfitteremo».

Il titolo è quanto mai attuale: “Disarmiamoci! Il nome di Dio in cui crediamo è Pace”. Scritto con la p maiuscola a sottolineare che si tratta di un dono divino, ma che sollecita all’impegno. Ogni anno, il 27 ottobre si celebra la Giornata del dialogo cristiano-islamico. Un appuntamento che per questa sua ventunesima edizione non può che guardare ai tanti conflitti che insanguinano il pianeta, a cominciare dalla guerra in Ucraina. Un forte no alla logica dell’odio verso il nemico che percorrerà molte realtà italiane.

A Bologna l’appuntamento è oggi alle 18.30, nel Santuario di Santa Maria della Pace. Intervengono Marialuisa Cavallari, del Comitato promotore della Giornata; Islam Said Mahdy, dell’Associazione degli imam e delle guide religiose; Francesca Vanelli dell’Associazione “Il Poggeschi per il carcere”; Daniele Magliozzi presidente dell’Azione cattolica di Bologna, più testimonianze di giovani musulmani e cristiani.Programma ricco in Veneto. A Verona, alle 20.30, nel salone dei vescovi dell’episcopio l’incontro vedrà la presenza del vescovo Domenico Pompili e di Yassine Lafram presidente dell’Ucoii (Unione delle comunità islamiche in Italia). Treviso, Belluno-Feltre e Vittorio Veneto si sono unite per una serie di appuntamenti nel fine settimana. Il primo sarà domani a Treviso, alle ore 20 nell’Auditorium Santa Croce in Piazza della Dogana, presente il vescovo Michele Tomasi: parleranno Roberto Catalano, docente di Teor-Etica della cultura del dialogo all’Istituto Universitario Sophia, e Moulay Zidane El-Amrani, docente al Master in Studi sull’Islam d’Europa dell’Università di Padova.

Dal Veneto alla Liguria, per la precisione a Chiavari, nei locali di Casa Charitas di via Marana. Qui alle 21 di stasera dialogheranno l’imam di Genova Salah Hussein e il teologo valdese Paolo Ricca. Sono previsti inoltre gli interventi del vescovo emerito di Chiavari, Alberto Tanasini, e di Amal El Farissi in memoria di Abdeslam Faram, a lungo rappresentante della comunità islamica del Tigullio.

In Umbria, a Spoleto, l’iniziativa di dialogo si è svolta domenica scorsa, in piazza Pianciani. Sono intervenuti l’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo e l’imam di Spoleto Abdelilah Saouf.

La Giornata del dialogo cristiano-islamico, nata all’indomani dell’11 settembre 2001 per scongiurare il paventato “scontro di civiltà” dopo alcuni anni ha assunto come data di riferimento il 27 ottobre per ricordare l’incontro interreligioso convocato da Giovanni Paolo II nel 1986, ad Assisi.

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