sabato 4 giugno 2022
«Abbiamo completato la nostra missione. Il consuntivo è molto positivo, sia per l’aiuto della comunità che sta continuando, che per la generosità delle famiglie. È davvero una bella Calabria».
I bambini accolti a Polistena hanno già trovato casa (e una famiglia)
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«Abbiamo completato la nostra missione. Il consuntivo è molto positivo, sia per l’aiuto della comunità che sta continuando, che per la generosità delle famiglie. È davvero una bella Calabria». È molto soddisfatto fratel Stefano Caria, responsabile della 'Comunità Luigi Monti' gestita dai Padri Concezionisti a Polistena. Da fine aprile la struttura, che già accoglie 29 ragazzini affidati dal tribunale, dal centro giustizia minorile e dai servizi sociali territoriali, ha aperto le sue porte a 89 minori ucraini e a 7 accompagnatrici/ tutrici. Dovevano restare due mesi in attesa della sistemazione nelle famiglie italiane, ma dopo un mese tutti hanno trovato una casa.

«Pensavamo di accoglierli fino al 30 giugno, in realtà abbiamo fatto prima, grazie anche alla collaborazione della procura per i minori». Quaranta minori sono già andati in famiglie della provincia di Reggio Calabria e della città di Messina, e 21 stanno per andare, 18 stanno ritornando in Ucraina, sabato partono con un pullman per Leopoli, perché le famiglie si sono risistemate e hanno chiesto il rientro, insieme a due tutrici. Altri 10, figli delle accompagnatrici, saranno ospitati da alcune associazioni. La procedura per l’ospitalità in famiglia è stata molto rapida. «I bambini sono accompagnati dalle tutrici legali, riconosciute dalla Procura per i minori (ognuna ha 15-20 minori) con questo documento che controfirmiamo noi come responsabili delle associazioni, la tutrice e la famiglia ospitante, i minori possono andare nelle famiglie fino a quando saranno richiamati in patria. Non c’è un termine stabilito».

Le famiglie si sono dovute prendere il carico della tassa di soggiorno, 30 euro, più 16 di marca da bollo. E si assumono le spese di mantenimento del minore. «Ma non sono lasciate sole, noi restiamo in ballo finché i bambini resteranno in Italia, li affiancheremo per ogni necessità, sia per incontri di ritrovo tra loro nella nostra comunità, sia per supporto di vario genere, anche psicologico, di assistenza sociale, ma anche rifornimento di viveri se fosse necessario.

Anche grazie al finanziamento di Caritas italiana, che ci arriverà tramite la Caritas della diocesi di Oppido-Palmi, un progetto per sostenere vari enti che hanno accolto i profughi ucraini, tra cui ci siamo anche noi». Mentre ci parla, fratel Stefano sta salutando Sofia che sta partendo per Reggio Calabria e Maxim per Villa San Giovanni. «Da noi non resterà più nessuno, ed era il nostro obiettivo. Le famiglie le abbiamo scelte o per conoscenza diretta, quindi con la massima fiducia, o tramite associazioni. Quasi tutte sono coppie già con figli. Chi non ne ha ne ospita almeno due. Due fratellini sono stati accolti da una coppia di Campo Calabro che ha già tre figli. La madre è rumena in Italia da 30 anni. Sono felicissimi». Questo, ci ripete ancora, «non prelude ad adozioni o affidamenti, tutti torneranno in famiglia in Ucraina. Sperando che ci sia ancora...».

Inoltre, aggiunge, «la condizione che diamo alle famiglie è di non venire a scegliere i bambini. Vengono qua e chi assegniamo prendono, non devono guardare i volti, se è biondo o bruno». I bambini sono molto contenti di andare nelle famiglie. Le famiglie ucraine sono molto felici che stiano qua, fanno videochiamate, coinvolgono le famiglie ospitanti. E ora alla 'Comunità Luigi Monti' si torna alla normalità. «I nostri ragazzi sono un po’ stanchi ma sono stati davvero molto bravi. È stata davvero una bellissima esperienza. Faremo una verifica tutti insieme, sia coi piccoli che coi grandi. Ma ora si meritano un po’ di giorni al mare. Intanto noi dovremo smontare i letti a castello ma ci sarà ancora la 'squadra' dei volontari che non ci ha mai abbandonati in queste settimane».

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