mercoledì 17 ottobre 2018
Il 1° maggio solenne beatificazione. Popolazione mondiale a 7 miliardi. Il Sud Sudan diventa indipendente Ucciso Benladen. La strage di Utoya
La beatificazione di Giovanni Paolo II, il 1° maggio 2011 (Ansa)

La beatificazione di Giovanni Paolo II, il 1° maggio 2011 (Ansa)

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Quanti siamo sulla Terra, quanti esseri umani ospita ormai quel minuscolo pianeta che galleggia nello spazio ed è la nostra casa comune? Quando l’anno 2011 volge al termine gli esperti mondiali di statistica, fatti i debiti calcoli, ci danno la risposta: siamo sette miliardi.

Il traguardo è convenzionalmente raggiunto il 31 ottobre, e gli stessi professionisti della demografia segnalano come il tasso di crescita più consistente venga registrato in Africa, con un trend che continua ai giorni nostri ed è una delle ragioni (non l’unica certamente) che spiegano i movimenti migratori dall’altra sponda del Mediterraneo, da un continente dove durante l’anno in esame la parola passa spesso e volentieri alle armi. Così cambiano i governi ed escono di scena leader politici di primo piano: il libico Muhammar Gheddafi viene ucciso il 20 ottobre, il raìs del Cairo Hosni Mubarak ha dovuto dimettersi già l’11 febbraio. Era al potere da 30 anni, padre-padrone di un Egitto dove negli ultimi tempi la convivenza tra cristiani e musulmani si è fatta problematica. Giusto il 1° gennaio – pessimo presagio per l’anno che si apre – davanti alla chiesa dei Santi ad Alessandria i seguaci dell’islam si scagliano contro i copti, e la loro violenza provoca 21 morti.

È il 1° gennaio quando un nuovo Paese dell’Unione europea, l’Estonia, adotta l’euro come moneta corrente; è il 1° gennaio quando dall’altro lato dell’Atlantico, in Brasile, si assiste al cambio della guardia alla presidenza federale: il nuovo capo dello Stato per la prima volta nella storia del Paese è una donna, Dilma Rousseff, che prende il posto di Lula da Silva.

È invece il 9 gennaio quando un referendum popolare sancisce l’indipendenza del Sud Sudan, capitale Juba. L’immenso Sudan si spezza dunque in due tronconi e perde il primato di Stato più esteso dell’intera Africa, a vantaggio dell’Algeria. Il Sud Sudan, esaurito un complesso iter politico-burocratico, nascerà ufficialmente il 9 luglio.

La primavera di solito porta bel tempo, ma non è così per la Siria in questa fare storica tormentata: il 15 marzo inizia la rivolta popolare contro il regime di Assad figlio. Sembra una cosa destinata a risolversi in poche settimane, ma l’intromissione di varie potenze straniere complica il quadro tant’è vero che in Siria si combatte ancora oggi e una via d’uscita non si profila all’orizzonte. Il 2 maggio un commando Usa che opera in Pakistan penetra nel covo di Benladen, lo sorprende, non gli dà modo di reagire e lo uccide. Il 26 maggio viene arrestato Ratko Mladic, uno dei leader della comunità serbo-bosniaca durante la guerra civile che ha insanguinato l’ex Jugoslavia. Inseguito da un mandato di cattura internazionale, Mladic è latitante da 16 anni e deve rispondere di crimini contro l’umanità.

Sovente l’Europa è stata oggetto di attentati che si sono risolti in vere e proprie stragi, ma l’eccidio del 22 luglio a Utoya, nella civile e ordinata Norvegia, sconvolge per la sua feroce: un giovanotto che si chiama Anders Breivik prima fa esplodere alcuni ordigni a Oslo e poi si accanisce con armi da fuoco nella vicina Utoya contro un campeggio di ragazzi che lui disprezza perché ritenuti politicamente di sinistra. Alla fine si conteranno 77 morti.

A noi italiani va abbastanza bene il 15 ottobre, quando i black bloc mettono a ferro e fuoco il centro di Roma. Abbastanza bene, dicevamo, perché nelle violenze non ci scappa il morto, ma i feriti sono una settantina e i danni materiali notevoli, come sempre quando si scatenano queste bande di teppisti criminali.

Il 2011 segna il decennale degli attentati alle Torri gemelle di New York: la metropoli americana ricorda quelle vittime e inaugura giusto l’11 settembre il Memorial di quella tragica giornata che ha cambiato la vita di tutti in ogni continente.

Che altro segnalare di quest’anno? La beatificazione di Giovanni Paolo II il 1° maggio, sei anni dopo la sua morte (oltre un milione i presenti); la riconferma di Ban Ki-Moon alla guida dell’Onu il 21 giugno; la Giornata mondiale della gioventù di Madrid dal 16 al 21 agosto; il lancio del primo modulo spaziale cinese il 29 settembre; la morte del campione di moto italiano <+NEROA>Marco Simoncelli<+TONDOA> sul circuito di Sepang, Malaysia, il 23 ottobre; l’insediamento di Mario Draghi al vertice della Bce il 1° novembre; le dimissioni del governo Berlusconi il 12 novembre; la fine (puramente nominale, ahinoi) della guerra in Iraq il 31 dicembre.

Molto intensa l’attività pastorale di Benedetto XVI che nel corso dell’anno si è recato a Venezia, Aquileia, San Marino, Ancona, Lamezia ed è stato ad Assisi il 27 ottobre in occasione della giornata della pace. Quanto ai viaggi esteri ricordiamo i pellegrinaggi in Croazia (4 giugno), Germania (22 settembre), Benin (18 novembre) e naturalmente l’intervento alla Gmg madrilena il 18 agosto.

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