martedì 20 novembre 2018
I dati diffusi dall'Ismu in occasione della Giornata per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che si celebra oggi
Migranti, un bambino sbarca dopo il salvataggio in mare in un'immagine d'archivio (Fotogramma)

Migranti, un bambino sbarca dopo il salvataggio in mare in un'immagine d'archivio (Fotogramma)

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Di loro non si ha più traccia: sono più di 5mila i minori irreperibili, secondo i dati diffusi dalla Fondazione Ismu (fonti ministero dell’Interno e Acnur), in occasione della Giornata per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che si celebra oggi. L’Italia non è sempre la meta ultima dei minori stranieri non accompagnati, o meglio non lo è per tutti. Molti dei giovani soli che raggiungono le nostre coste lo fanno infatti per poter riavvicinarsi a parenti, amici o conoscenti che vivono in Europa: in Francia, in Germania o nei Paesi del Nord. Tanto che, anche quest’anno, con piccole differenze rispetto a un anno fa, è ancora significativo il numero di coloro che si allontanano volontariamente dalle strutture di accoglienza dove sono ospitati.

Al 30 settembre 2018 sono 5.178 i minori risultati irreperibili nelle strutture di accoglienza censite dal Ministero del Lavoro, la maggior parte eritrei (nel 14,9% dei casi) o tunisini (nel 12,0%). Rispetto al 31 dicembre 2017, il numero di minori allontanatisi dalle strutture di accoglienza è però leggermente diminuito (11,2%). In diminuzione anche i minori non accompagnati che fanno richiesta di asilo. Nel 2017, le richieste di asilo presentate da minori non accompagnati in Italia erano risultate in progressivo aumento nel tempo fino a raggiungere il record di 9.782. Nel primo semestre del 2018, tuttavia, esse sono state solamente 2.857: coloro che hanno presentato maggiormente domanda di asilo sono stati, nell’ordine, gambiani (531), nigeriani (307), maliani (284), guineani (282) e senegalesi (250), tutti provenienti da una ben definita area geografica dell’Africa centro-occidentale.

Per tre quarti delle richieste d’asilo esaminate durante il primo semestre del 2018 si è ottenuto un esito di protezione umanitaria, per il 4% un riconoscimento dello status di rifugiati e per il 2% quello di protezione sussidiaria. I casi di irreperibilità hanno riguardato il 3% dei minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo e i dinieghi il 16%.

Cambia anche parzialmente la geografia delle provenienze. Al 30 settembre 2018, la prima cittadinanza presente e censita nelle strutture dedicate ai minori stranieri non accompagnati in Italia è quella albanese (con 1.220 unità, pari al 12,8% del totale), che non partecipa all’attuale flusso migratorio via mare. Subito dopo troviamo gambiani (1.174), egiziani (1.056), guineani (960) e ivoriani (958). Ma, ancora una volta, tra gli arrivi dei migranti cresce intanto il numero dei minori non accompagnati, ma solo in termini relativi. Sebbene la presenza di minori stranieri in Italia appaia complessivamente consolidata e ben avviata nei processi di integrazione, merita ancora una speciale attenzione il segmento di coloro i quali non sono accompagnati da figure familiari e a cui va data speciale considerazione, vista la particolare condizione di vulnerabilità in cui si trovano. In questo contesto, Ismu segnala che nel 2016 sono arrivati in Italia quasi 26mila minorenni stranieri non accompagnati (pari al 14,2% del totale degli sbarcati di quell’anno), durante il 2017 quasi 16mila (pari al 13,2% del totale degli arrivati via mare nel corso dell’anno) e durante il 2018, fino al 5 novembre, solamente 3.368 (pari al 15,1% del totale degli sbarcati da inizio anno).

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