sabato 20 febbraio 2021
Oggi è la Giornata degli operatori sanitari, a un anno esatto dalla prima diagnosi di Covid-19 in Italia. Da allora oltre 95mila vittime, tra cui 324 medici e 81 infermieri
Mattarella: investire su Ssn. Il Papa: la dedizione è un vaccino

Ansa

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Oggi si celebra la Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato, stabilita con la legge del 3 novembre 2020. Una «solennità civile», il 20 febbraio di ogni anno, per onorare «il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio degli operatori sanitari e sociosanitari nel corso della pandemia». La data scelta è quella in cui, un anno fa, all’Ospedale di Codogno fu identificato il primo caso italiano di Covid-19, il «paziente 1» Mattia Maestri. Da allora abbiamo pianto 95mila morti, un tributo di vite umane chiesto anche ai medici (324 vittime), al personale infermieristico (81 morti) e alle figure professionali e volontarie che si sono battute per vincere la malattia e salvare decine di migliaia di contagiati. La dedizione assoluta di questo «popolo della sanità» ha mostrato agli italiani la strada per battere il virus: primato della vita, servizio agli altri, impegno ben oltre le proprie mansioni, spirito di collaborazione, condivisione delle forze per un obiettivo comune, competenza, senso del dovere. E un sovrabbondare di umanità.

Mattarella: dedichiamo questa Giornata ai caduti per la salute di tutti

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, il seguente messaggio: "La prima Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato costituisce una importante occasione per rinnovare la più profonda riconoscenza del Paese verso tutti coloro che con professionalità e abnegazione si sono trovati, e tuttora si trovano, in prima linea nel fronteggiare l'emergenza pandemica che, a distanza di poco più di un anno dalla sua comparsa, ancora ci affligge. Fin dall'inizio della diffusione del virus, il personale sanitario si è dimostrato all'altezza di una minaccia di così vasta portata, impegnandosi al meglio, con tutti gli strumenti a disposizione, al fine di evitare che l'epidemia precipitasse in una catastrofe irreversibile. È stato un impegno contrassegnato da difficoltà e sofferenze: moltissimi operatori hanno contratto il virus e tante sono le vittime che abbiamo dovuto piangere tra medici e infermieri. Soprattutto a loro va dedicata questa Giornata".

Il capo dello Stato conclude: "Il nostro sistema sanitario nazionale, pur tra le tante difficoltà, sta fronteggiando una prova senza precedenti e si dimostra più che mai un patrimonio da preservare e su cui investire, a tutela dell'intera collettività. Per queste ragioni rivolgo, a nome di tutti gli Italiani, un saluto riconoscente a tutto il personale sanitario ed esprimo commossa vicinanza ai familiari dei caduti per la salvaguardia della salute di tutti noi".

Il Papa: la dedizione è un vaccino contro l'egocentrismo

A conclusione della cerimonia commemorativa promossa dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, l'arcivescovo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha letto il messaggio inviato da papa Francesco.

"In occasione della cerimonia in memoria dei medici, infermieri e personale sanitario deceduti a causa della pandemia - scrive il Papa -, desidero rivolgere loro un pensiero speciale, ricordando lo svolgimento generoso, e a tratti eroico, della loro professione vissuta come una missione. L'esempio di tanti nostri fratelli e sorelle, che hanno messo a repentaglio la propria vita fino a perderla, suscita in tutti noi viva gratitudine ed è motivo di riflessione. Di fronte a tanta oblatività, l'intera società è stimolata a testimoniare sempre più l'amore al prossimo e la cura degli altri, specialmente i più deboli. La dedizione di quanti, anche in questi giorni, sono impegnati negli ospedali e nelle strutture sanitarie è un vaccino contro l'individualismo e l'egocentrismo e dimostra il desiderio più autentico che abita nel cuore dell'uomo: farsi accanto a coloro che hanno più bisogno e spendersi per loro. Mi unisco spiritualmente a quanti sono riuniti al significativo evento commemorativo ed invio il mio benedicente saluto".

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