lunedì 5 dicembre 2022
In aumento del 9,5% decessi, superata quota 600. Aumenta circolazione virale ma è sottostimata
Gimbe, casi stabili ma sottostimati del 50%. Ricoveri in crescita

Imagoeconomica

COMMENTA E CONDIVIDI

Continuano a crescere i ricoveri Covid nei reparti ordinari, +11%, e in terapia intensiva, +28%, mentre restano stabili i contagi nella settimana fra il 25 novembre e il primo dicembre rispetto alla settimana precedente, secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. Tuttavia "il numero dei nuovi casi settimanali non è più un indicatore affidabile della circolazione virale, sottostimata almeno del 50%", ha rilevato il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta. Il numero dei positivi non è affidabile, ha aggiunto, "sia per l'utilizzo diffuso di tamponi 'fai da te', sia per il mancato testing di persone asintomatiche o paucisintomatiche".

Stando al monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe nella settimana 25 novembre -1 dicembre, i ricoveri con sintomi sono stati 8.458 contro 7.613 e le persone ricoverate nelle terapie intensive 320 conto 250.

Si evidenzia una sostanziale stabilità dei nuovi casi (227.420 contro 229.122) mentre sono in aumento anche i casi attualmente positivi (507.169 contro 492.457), le persone in isolamento domiciliare (498.391 contro 484.594). In termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, dopo aver raggiunto il minimo di 203 il 10 novembre, sono saliti a 320 l'1 dicembre; in area medica, dopo aver raggiunto il minimo di 6.347 l'11 novembre, hanno raggiunto quota 8.458 l'1 dicembre.

All'1 dicembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 13,3% in area medica (dal 5% della Provincia autonoma di Bolzano al 35,5% dell'Umbria) e del 3,2% in area critica, dall'1% della Provincia autonoma di Bolzano al 6,5% dell'Emilia-Romagna. "Aumentano gli ingressi giornalieri in terapia intensiva con una media mobile a 7 giorni di 40 ingressi/al giorno rispetto ai 30 della settimana precedente", ha confermato Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe.

"Sul fronte dei nuovi casi settimanali - ha sottolineato il presidente della Fondazione Gimbe - non si registrano sostanziali variazioni (-0,7%): dai 229mila della settimana precedente si attestano a quota 227mila, con una media mobile a 7 giorni che supera i 32mila casi al giorno". Sette Regioni registrano un incremento dei nuovi casi (dal 5,7% della Basilicata al 14,4% della Liguria) e 14 un calo (dal -0,6% dell'Emilia-Romagna al -21,1% della Provincia Autonoma di Bolzano) (tabella 1).


In 41 Province si rileva un aumento dei nuovi casi (dal +0,7% di Bergamo al +48,6% di Reggio Calabria), in 66 una diminuzione (dal -0,3% di Salerno al -25,2% di Sondrio). L'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 25 Province: Rovigo (911), Vicenza (711), Padova (711), Ferrara (710), Venezia (634), Treviso (618), Forlì-Cesena (609), La Spezia (582), Verona (577), Mantova (575), Teramo (562), Pescara (560), Fermo (542), Genova (541), Ancona (538), Reggio nell'Emilia (538), Lodi (537), Pordenone (534), Massa Carrara (526), Ravenna (524), Pavia (515), Bologna (508), Cremona (505), Torino (502), Gorizia (501).

Il numero dei decessi Covid, su 7 giorni, continua a salire con un aumento del 9,5%, superando così quota 600, con cifre "che non si registravano da metà agosto", ha spiegato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe presentando il monitoraggio indipendente nella settimana 25 novembre -1 dicembre. "In questo contesto preoccupa che, a fronte dell’aumentata circolazione virale, continuino a diminuire le somministrazioni delle quarte dosi per anziani e fragili, lasciando scoperte quasi tre persone su quattro". In termini assoluti i decessi sono stati 635 (+9,5%), di cui 14 riferiti a periodi precedenti, con una media di 91 al giorno rispetto agli 83 della settimana precedente.





© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: