sabato 2 settembre 2017
Partito da Lima quando aveva due mesi, vive e studia a Genova
Volontario dealla Comunità di sant'Egidio, segue i bambini del Malawi
COMMENTA E CONDIVIDI

Solo 2 mesi su 480 di vita. È il periodo che finora ha impedito a Giancarlos Diaz, 20 anni, di essere italiano. Sulla carta, perché nella vita vissuta lo è dalla nascita. Anzi no: insieme ai genitori Giancarlos è partito da Lima, Perù, per Genova a due mesi di vita. Qui ha vissuto per vent’anni, ha frequentato dall’asilo al liceo scientifico e ora l’Università (è al secondo anno di Ingegneria meccanica), s’impegna nel volontariato, ma tutto ciò non gli ha permesso di ottenere la cittadinanza italiana. Per colpa di quei due mesi. «Tutta la mia famiglia – racconta – ha fatto domanda quando io ero minorenne. Solo la mamma l’ha ottenuta, a me hanno detto di ripresentarla perché nel frattempo ero diventato maggiorenne». Giancarlos è appena tornato dal Malawi, piccolo Stato africano dove si è recato anche lo scorso anno: «Da tempo – spiega – faccio parte della Comunità di Sant’Egidio. Con altri giovani abbiamo passato l’agosto con i bambini di strada di Blantyre e ci siamo impegnati nelle attività collegate al programma Dream per la cura l’Aids nel Paese. È lo stesso spirito con cui, durante l’anno a Genova, organizziamo la Scuola della Pace, un doposcuola con attività di educazione alla pace, alla convivenza e alla solidarietà». Giancarlos è contento dell’esperienza in Malawi ma non nasconde le fatiche burocratiche affrontate per il viaggio in aereo: «A differenza dei miei amici con passaporto italiano, in quanto peruviano ho dovuto chiedere un visto per l’ingresso in Malawi». Il piccolo Stato, però, non ha un’ambasciata in Italia e quindi Giancarlos ha faticato per ottenerlo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI