martedì 16 ottobre 2018
Venerdì un furgone della Gendarmerie aveva lasciato due stranieri nei boschi del Torinese. Parigi: un errore. Un altro episodio il 2 agosto: due italiani fermati. E spunta un video da Bardonecchia
Il confine tra Italia e Francia a Ventimiglia in una foto dall'archivio Ansa

Il confine tra Italia e Francia a Ventimiglia in una foto dall'archivio Ansa

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Sul caso Claviere il Viminale rimanda al mittente le spiegazioni del presidente francese Macron. "Abbandonare degli immigrati in un bosco italiano non può essere considerato un errore o un incidente. Quanto successo a Claviere è un'offesa senza precedenti nei confronti del nostro Paese, e mi chiedo se gli organismi internazionali - a partire dall'Onu fino all'Europa - non trovino "vomitevole" lasciare delle persone in una zona isolata senza assistenza. Siamo di fronte a una vergogna internazionale, e il signor Macron non può far finta di nulla. Non accettiamo le scuse". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno Matteo Salvini sul caso Claviere.

"Chi erano - chiede ancora Salvini - questi immigrati? Da dove venivano? Perché sono stati abbandonati? E ancora: per la civile Parigi è normale scaricare delle persone nei boschi? Perché i francesi parlano di 'gendarmi che non conoscevano la strada', se poi il furgone è rientrato nel proprio paese a gran velocità e senza esitazioni? Andremo fino in fondo", ha concluso il ministro. Salvini più tardi ha preteso i nomi dei due migranti lasciati nei boschi.

Per la ministra francese degli Affari europei Nathalie Loiseau, si sarebbe trattati di una disattenzione di "gendarmi arrivati da poco nella regione, che hanno avvertito la polizia italiana. Sono entrati senza volerlo in Italia. Abbiamo disposto un'inchiesta e un'ispezione. È stato un evento accidentale. Faremo in modo che questi incidenti non accadano più".

I fatti: il furgone ha sconfinato lasciando due migranti

Venerdì un furgone della gendarmeria francese è stato avvistato dalla polizia italiana a Claviere, Torino, mentre faceva scendere un paio di uomini - presumibilmente migranti di origine africana - in una zona boschiva. Il mezzo è poi tornato oltreconfine: è stata annotata la targa e sono in corso le indagini.

L'inchiesta della procura di Torino per due sconfinamento

La Procura di Torino ha aperto un fascicolo d'inchiesta ipotizzando il reato di "trasporto di stranieri nel territorio dello Stato". Nella nota diramata dal procuratore capo Armando Spataro si legge che "uno dei due gendarmi presenti all'interno della vettura indicava ai due uomini la direzione dell'area boschiva cioè quella per allontanarsi dalla strada asfaltata". Alla scena ha assistito la Digos, che ha fotografato la targa del veicolo francese. Materiale ora a disposizione della Procura, che come avvenuto per l'irruzione dei doganieri transalpini nella stanza della onlus di Bardonecchia, emetterà un ordine di investigazione europeo.

La Procura sta indagando anche su un episodio precedente, risalente allo scorso 2 agosto, quando due cittadini sono stati fermati da quattro uomini che la Procura definisce "verosimilmente francesi" nella zona di Gimont, a Cesana Torinese. I militari in tuta mimetica, armati e con giubbotto antiproiettile, hanno chiesto ai due cittadini, un uomo che stava passeggiando insieme al suo cane e un motociclista, di fornire loro i documenti. A quest'ultimo, in particolare "veniva di fatto impedito di proseguire per la strada ed intimato di non riferire ad alcuno di avere visto gli uomini armati". I fatti si sono verificati in territorio italiano, a circa due chilometri dal confine con la Francia, con la Procura che ha aperto un fascicolo processuale al momento senza indagati.

Un terzo fascicolo è aperto per lo sconfinamento di agenti francesi a Bardonecchia, nel marzo scorso.

Infine, c'è un video datato 29 dicembre 2017 in cui il documentarista Luigi D'Alife diffonde su Facebook un episodio analogo: un pulmino bianco con uomini in divisa scarica davanti alla stazione di Bardonecchia, in alta Val di Susa, due extracomunitari, un uomo e una donna. Secondo l'autore, l'episodio "l'ho filmato quella sera, ma è qualcosa che avveniva e continua ad avvenire quotidianamente, tanto a Bardonecchia quanto a Claviere".

Intanto è stata smontata senza alcun problema di ordine pubblico la tenda per accogliere i migranti diretti in Francia che alcuni anarchici italiani e francesi avevano allestito proprio a Claviere, a pochi passi dalla parrocchia dove nei giorni scorsi è stato sgomberato il rifugio autogestito Chez Jesus. A confermarlo all'Adnkronos il sindaco del Comune valsusino, Franco Capra. " Sono state le persone che l'avevano montata a smontarla autonomamente senza nessuna prova di forza - spiega il primo cittadino che nelle scorse ore aveva emanato un'ordinanza contro l'occupazione di suolo pubblico - non dubito della buona fede di chi ha montato la tenda per assistere i migranti, tuttavia esiste un regolamento comunale e le norme vanno rispettate". Sul posto gli agenti della Digos che hanno identificato una quindicina di persone per lo più francesi.

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