lunedì 29 maggio 2017
Il ministro Galletti in vista del G7 di Bologna: un piano Marshall per l'Africa e sgravi fiscali per la green economy
L'Italia spinge sul clima. Un piano per l'Africa
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Indietro non si torna. Sulle politiche ambientali l'Italia e l'Europa andranno avanti anche senza gli Stati Uniti. Lo ha affermato il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti presentando il G7 Ambiente di Bologna che si terrà l'11 e il 12 giugno e sarà preceduto e accompagnato da #All4TheGreen: 70 appuntamenti all'insegna dell'ecologia e della green economy (dal 5 al 12 giugno) organizzati da associazioni civiche, culturali, universitarie, ambientaliste, oltre alle aziende che hanno scelto la strada della sostenibilità.

Galletti: Italia e Europa vanno avanti sugli accordi di Parigi
"L'Italia e l'Europa andranno avanti con decisione negli accordi di Parigi" ha affermato il ministro. Se l'America vuole fare scelte diverse le faccia, ha detto Galletti. "Certo la non adesione rappresenta un macigno sull'accordo perché mancherebbe l'attore più importante. Io però non sono sicuro che l'economia americana seguirà il presidente. A trarre maggior vantaggi sarà la Cina". Per Galletti nelle politiche ambientali bisogna mettere al centro i paesi più poveri, l'Africa. E non solo con buone intenzioni ma elaborando strategie precise. Dal G7 Ambiente devono venire fuori "i meccanismi coi quali andiamo ad aiutare finanziariamente quei paesi. Parleremo di finanza verde, di meccanismi fiscali. Temi nuovi per una nuova politica ambientale". L'Italia porterà avanti le proposte che ha sviluppato insieme all'Europa nel corso di questi anni. Galletti ha citato tra gli altri la direttiva sull'economia circolare e la lotta all'inquinamento, ad esempio l'accordo tra tutte le regioni del bacino padano per migliorare la qualità dell'aria che verrà firmato proprio a Bologna. I punti di riferimento del G7 bolognese saranno l'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e l'Agenda Onu sullo sviluppo sostenibile.


Al G7 di Taormina passi indietro sui cambiamenti climatici.
A Taormina la grande incompiuta è stato proprio la questione ambientale. Nessun passo avanti sul clima, anzi passi indietro. La dichiarazione finale dei sette grandi "ha preso atto" che negli Usa è in corso un riesame della posizione sull'accordo di Parigi del dicembre 2015, su cui il presidente americano Trump ha preannunciato con un tweet che deciderà "questa settimana". "Mi auguro che la fase di revisione si concluda presto e bene, è importante avere sull'accordo il contributo degli Stati Uniti", ha detto il premier Paolo Gentiloni, ribadendo che l'Italia e gli altri partner non arretreranno "di un millimetro". Di "discussione difficile per non dire del tutto insoddisfacente", ha parlato la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha assicurato che sul clima si va avanti e che non è stato "un sei contro uno" perché con Trump "ci sono stati progressi".

Un Piano Marshall ambientale europeo per l'Africa, un New Deal ambientale con taglio dei sussidi alle fonti fossili inquinanti e, in Italia, un pacchetto di sgravi fiscali per la green economy e i green job. Sono queste le proposte che Galletti, metterà sul tavolo del G7 dei ministri ambientali. "Sarà un'occasione per lanciare alcune proposte di taglio economico e fiscale. Questa rivoluzione industriale ecologica va accompagnata con azioni di stimolo che rendano conveniente il cambiamento anche da un punto di vista imprenditoriale". "Penso ad un Piano Marshall ambientale europeo per l'Africa -ha proseguito il ministro - con l'obiettivo di favorire una crescita economica sostenibile dell'area sub-sahariana, con i conseguenti positivi effetti anche sul piano sociale e occupazionale e di contenimento delle migrazioni". "Va messo in campo un New Deal ambientale basato sul taglio dei sussidi dannosi per l'ambiente e conseguente riallocazione degli sgravi su investimenti imprenditoriali sostenibili - ha aggiunto Galletti -. A livello italiano, ritengo opportuno predisporre un pacchetto fiscale green che preveda, ad esempio, un taglio del cuneo fiscale premiale per i green job".

Agenda Onu 2030: ecco a che punto è l'Italia
. Sono soprattutto gli obiettivi 7, 12 e 13 quelli sui quali l'Italia deve impegnarsi per riuscire a dare una svolta in chiave sostenibile al suo sviluppo: energia, consumo di materia e rifiuti, e cambiamenti climatici. Per quanto riguarda il consumo di energia dal 2005 si assiste ad una riduzione dei consumi energetici e ad un aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili che attualemente rappresentano il 17,5% del totale. Sul fronte dell'utilizzo efficiente delle risorse (in base al rapporto AsviS 2016) c'è stata una riduzione del 30% negli ultimi decenni (dal 1994 al 2014), in parte legata al decremento del Pil. Sul fronte dei rifiuti però l'obiettivo nazionale del riciclaggio pari al 65% è ancora distante. Per il cambiamento climatico l'obiettivo mondiale (al centro della Cop21 che è parte integrante dell'Agenda 2030) è quello di contenere l'incremento della temperatura media globale al di sotto di 1,5 gradi. In che modo? Riducendo le emissioni di gas serra. In Italia rispetto al 1990 sono diminuite del 16,7%. L'Europa si è data come obiettivo per ogni paese la riduzione del 40% entro il 2030. Al G7 Ambiente verrà siglato l'accordo tra le regioni della Pianura padana per migliorare la qualità dell'aria.

Coldiretti: agricoltura italiana la più verde d'Europa
L’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario, la leadership nel numero di imprese biologiche, ma anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati e proibire gli ormoni negli allevamenti. Coldiretti in occasione del G7 Ambiente, fornisce alcuni numeri sulle eccellenze italiane. Il nostro è l’unico Paese al mondo con 4.965 prodotti alimentari tradizionali censiti, 291 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma è anche leader in Europa con quasi 60 mila aziende agricole biologiche. Sul territorio nazionale - spiega la Coldiretti - ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e su 533 varietà di olive contro le 70 spagnole ma nel Bel paese si trovano ben 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione. “Un bene prezioso che non ha solo un fine naturalistico ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. In Italia grazie alla Coldiretti è nata anche la più vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero dove acquistare prodotti alimentari locali.

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