venerdì 18 settembre 2020
Il vescovo della diocesi di Como ha celebrato il rito funebre per il "sacerdote degli ultimi", ucciso da un clochard che aiutava. Il dolore della comunità e dei volontari che lo aiutavano
Un momento del funerale di don Roberto Malgesini

Un momento del funerale di don Roberto Malgesini - Enrica Lattanzi

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«Quello che avrete fatto a ognuno di questi piccoli, lo avrete fatto a me». Le parole del Vangelo di Matteo sono riecheggiate, venerdì 18 settembre, nella chiesa di Regoledo di Cosio (So), dove il vescovo della diocesi di Como, monsignor Oscar Cantoni, ha presieduto i funerali di don Roberto Malgesini, il “prete degli ultimi” ucciso martedì 15 settembre poco distante dalla chiesa di San Rocco a Como, da un senza fissa dimora a cui non aveva mai negato il suo aiuto.

«È un prete santo – questa la convinzione del monsignor Cantoni – tutti siamo chiamati a coglierne l’eredità. L’intera comunità cristiana deve proseguire il suo impegno per gli ultimi». I funerali, accogliendo il desiderio della famiglia, sono stati celebrati nel paese nativo di don Malgesini.

«Proprio qui – ha ricordato il Vescovo Oscar – nella sua famiglia e in questa comunità cristiana, don Roberto ha compiuto i primi passi per imparare la faticosa arte del dono di sé. Ha cominciato ad apprendere, dal vivo esempio dei suoi genitori e di quanti gli sono stati vicini, la capacità di diventare puro pane spezzato, che sazia la fame altrui, come Gesù».

Una fame di amore, di solidarietà «che domanda accoglienza e auspica condivisione fraterna, che ricerca solidarietà». Il rito funebre, concelebrato da una ventina di sacerdoti, fra i quali i compagni di Messa di don Roberto, il vicario generale e tanti presbiteri amici, hanno visto, in chiesa, la presenza composta e silenziosa della famiglia.

Tanta gente distribuita fuori della chiesa nel rispetto delle norme anticovid

Tanta gente distribuita fuori della chiesa nel rispetto delle norme anticovid - Enrica Lattanzi

Fuori centinaia di persone – anche i volontari di Como che quotidianamente erano al lavoro con don Roberto fra gli ultimi – e alcune delle persone seguite e aiutate dal sacerdote. Si è respirato un clima raccolto e composto, una commozione sincera, dove i volti erano rigati dalle lacrime e la voglia di parlare quasi inesistente.

L’affetto per don Roberto, per i suoi genitori, i fratelli, la sorella e i parenti tutti si è espresso in un abbraccio collettivo e rispettoso. Al termine dei funerali l’assemblea si è sciolta in un lungo applauso, mentre i sacerdoti hanno benedetto il feretro. Ora don Roberto riposa nella sua casa.

«Egli – ha ricordato ancora monsignor Cantoni – ha scelto in comunione con il Vescovo, ha scelto di prendersi cura degli ultimi, di accettare le loro fragilità… ha avuto per tutti una delicata attenzione di amore e tutti erano attratti dalla sua capacità di accoglienza, nella gratuità e senza giudizio».

Domani mattina, nella Cattedrale di Como, si terrà la Messa di suffragio, alle ore 9.30. Oltre al Duomo, contingentato nei numeri per l’emergenza Covid, saranno tre le piazze dove le persone potranno radurnarsi per pregare per don Roberto. Ha annunciato la propria presenza il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità papa Francesco.

Si segue la Messa anche sui maxischermi

Si segue la Messa anche sui maxischermi - Enrica Lattanzi



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