lunedì 27 giugno 2022
Joof Yusupha, 35 anni, del Gambia viveva nel ghetto di Torretta Antonacci dormendo fra le lamiere con 40 gradi. Per le indagini è intervenuta la Digos
L'esterno della baracca bruciata

L'esterno della baracca bruciata - Flai-Cgil

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Sul bordo in cemento della baracca un immigrato aveva inciso la frase “Is good to be happy”, “E’ bello essere felici”. Nella baracca a fianco la scorsa notte è morto bruciato il suo amico Joof Yusupha, 35 anni del Gambia. Bracciante finito a vivere in due metri per due di lamiere nel ghetto foggiano di Torretta Antonacci, dopo aver perso il permesso di soggiorno a causa del cosiddetto “decreto sicurezza”.

L’ennesimo incendio nei ghetti della Capitanata, l’ennesimo morto negli ultimi sei anni: due nel 2017 proprio a Torretta Antonacci, nelle campagne tra San Severo e Rignano Garganico; quattro tra il 2018 e il 2020 nel ghetto di Borgo Mezzanone, tra Foggia e Manfredonia; uno nel 2016 nel cosiddetto “Ghetto dei Bulgari”, in località “Pescia”; l’ultimo dramma il 17 dicembre 2021 quando nel rogo della loro baracca nel ghetto di Stornara, muoiono i fratellini rom bulgari Christian, 4 anni, e Birka, 2 anni.

Sul bordo in cemento della baracca a fianco di quella bruciata un immigrato aveva inciso la frase “Is good to be happy”, “E’ bello essere felici”

Sul bordo in cemento della baracca a fianco di quella bruciata un immigrato aveva inciso la frase “Is good to be happy”, “E’ bello essere felici” - Flai-Cgil

L’ultimo incendio assassino in piena notte, prima delle 4. Due le baracche interessate, dove vivevano in quattro, ma solo Joof Yusupha è rimasto coinvolto. I vigili del fuoco intervenuti hanno trovato il suo corpo completamente incenerito ancora all’interno, tra quelle pareti in lamiera.

“Prima viveva a San Severo, poi a causa del “decreto Salvini” non è riuscito più a rinnovare il permesso di soggiorno ed è dovuto venire a vivere al ghetto in una baracca di lamiere. Ma come si fa a dormire là dentro con 40 gradi!”, denuncia Daniele Iacovelli, segretario provinciale della Flai-Cgil da tanti anni al fianco di questi lavoratori. “Certo - aggiunge - è strano un incendio d’estate, potrebbe essere stato qualche filo elettrico o un fornelletto acceso. Ma ho molti dubbi…”.

L'interno della baracca di 2 metri per 2 dove, alle 4 della notte, è scoppiato l'incendio: il corpo incenerito di Joof Yusupha è stato trovato all'interno dai vigili del fuoco

L'interno della baracca di 2 metri per 2 dove, alle 4 della notte, è scoppiato l'incendio: il corpo incenerito di Joof Yusupha è stato trovato all'interno dai vigili del fuoco - Flai-Cgil

Gli stessi di don Andrea Pupilla, direttore della Caritas diocesana di San Severo. “Questi fatti avvengono soprattutto d’inverno quando hanno la necessità di riscaldarsi, ma d’estate è strano. Speriamo non sia doloso”. Forse non è un caso che per le indagini sia intervenuta la Digos. “Le due baracche - sottolinea don Andrea - erano proprio al centro del ghetto che in questi giorni è pienissimo, più di 1.500 persone. Ed è sempre più grande. Ma non si può andare avanti così - accusa -. Questi sono drammi annunciati, vivendo in queste condizioni…”. La Caritas quest’anno ha cambiato modalità di intervento. “Stiamo facendo sportello mobile, giriamo baracca per baracca facendo ascolto e invitandoli poi a venire alla sede di San Severo. Ne verranno tra 5 e 10 ogni settimana, I problemi sono sempre gli stessi, la regolarizzazione che tarda, il permesso di soggiorno, problemi sanitari”. Ricorda che “ora arriveranno 28 milioni del Pnrr destinati al superamento dei ghetti. I sindaci si dovranno mettere attorno a un tavolo per realizzare progetti e svuotare finalmente questi luoghi. Perché per ora c’è stata solo l’asfaltatura della strada”.

Nel ghetto foggiano di Torretta Antonacci vivono 1.500 persone

Nel ghetto foggiano di Torretta Antonacci vivono 1.500 persone - Flai-Cgil

Di vita “in condizioni disumane e inaccettabili” che richiede “l’intervento di istituzioni e politica per dare una risposta ferma e risolutiva a questo fenomeno” parla il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota. Aggiungendo che “in questi giorni stiamo incontrando deputati e senatori per sottoporre il testo di una mozione che abbiamo denominato “Mai più ghetti” con l'auspicio che se ne facciano promotori presentandola alle Camere e avviandone il relativo iter parlamentare. Un’azione necessaria - continua il sindacalista dei braccianti - per impegnare il Governo verso iniziative concrete con cui garantire dignità, sicurezza, legalità, monitorare costantemente gli insediamenti presenti nel territorio nazionale, ripensare le politiche migratorie, la gestione dell’accoglienza e delle necessità abitative”.

E i segretari generali di Cgil Puglia e Cgil Foggia, Pino Gesmundo e Maurizio Carmeno, e i segretari generali di Flai Puglia e Flai Foggia, Antonio Gagliardi e Daniele Iacovelli, intervengono sui fondi del Pnrr. “Occorre mettere a punto i progetti, utilizzando nel migliore dei modi le risorse assegnate” che ammontano a “oltre 100 milioni per tutta la provincia di Foggia, 28 dei quali destinati al Comune di San Severo per l’insediamento di Torretta Antonacci. Siamo stati convocati il 5 luglio dalla Regione Puglia ma intanto sono passati tre mesi dall’emanazione della misura deliberata dal ministero del Lavoro e a nostro avviso occorre un’accelerata: la Regione convochi i comuni interessati, assuma il ruolo di governance e di supporto agli Enti locali, anche progettuale se necessario, lavorando a soluzioni abitative dignitose: basta accampamenti e container”.

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