mercoledì 8 marzo 2017
Forfait da 100mila euro per i residenti all'estero. Prorogati al 21 aprile i termini per chiedere la "rottamazione" delle cartelle Equitalia
(Koen Ivans)

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Un annuncio e una certezza. Dell’annuncio si occupa il viceministro dell’Economia Luigi Casero: saranno prorogati dal 31 marzo al 21 aprile i termini per chiedere la "rottamazione" delle cartelle Equitalia, un emendamento al decreto-terremoto dovrebbe dare più tempo a chi vuole sistemare i carichi pendenti evitando il salasso delle sanzioni e delle more.

La certezza, invece, viene dall’Agenzia delle entrate, che ieri ha varato le istruzioni per i "Paperoni" che decidono di spostare in Italia la residenza fiscale e così godere di una flat tax, una tassa forfettaria unica di 100mila euro sui redditi prodotto all’estero. Una misura "acchiappa-ricchi", messa nero su bianco nell’ultima legge di stabilità, che si colloca nel contesto post-Brexit per cui i Paesi Ue si contendono a suon di agevolazioni fiscali le persone con patrimoni altissimi.

Quella dell’Agenzia delle entrate è semplicemente l’attuazione amministrativa finale della flat tax. La decisione politica ha radici più lontane, risale all’ultima legge di bilancio vidimata da Renzi e Padoan. Le polemiche circa il
"trattamento di favore" fatto a chi ha patrimoni multimilionari arrivano a cose già fatte e stabilite. Il carico di polemiche politiche è
accentuato inoltre dalla circostanza per cui possono rientrare fiscalmente in Italia anche quei "ricconi" che negli anni passati hanno deciso di andare a pagare le tasse dove i regimi erano più favorevoli.

Qualcuno nelle opposizioni parla di "norma-Marchionne" anche se al momento non è dato sapere se l’ad di Fiat può e vuole portare in Italia la residenza fiscale. Nel merito, la possibilità di richiedere la flat tax vale per chiunque abbia avuto residenza fuori dall’Italia in almeno 9 degli ultimi 10 anni. Chi ne volesse usufruire, deve superare un check test delle Entrate e poi barrare
l’apposita casella nella dichiarazione dei redditi. Il nuovo contribuente verserebbe al fisco italiano 100mila euro all’anno, con la possibilità di far rientrare nel Belpaese anche i familiari con una tassazione forfettaria di 25mila euro annui. Si inizia già con il periodo d’imposta 2017.

Già dopo il varo della legge di stabilità almeno un migliaio di "Paperoni" avevano espresso una sorta di manifestazione d’interesse. Per l’Italia sono soldi in più che entrano in cassa, ma certo desta scalpore che tra i Paesi Ue si faccia a gara ad attrarre i ricchi anziché aiutare chi sta peggio. Vista con la prospettiva del ministero dell’Economia, ovviamente, la cosa ha un altro significato: attirare in Italia persone che lavorano in banche, società d’affari e fondi di investimento, manager che oltre ad avere soldi hanno anche competenze professionali e possono fungere da apripista per aziende e società.

Insomma, per il governo e il Tesoro è una misura "acchiappa-investimenti" che porta nell’Erario soldi che ora prendono altri Paesi più convenienti. E in serata anche Matteo Renzi, dal salotto di "Porta a porta", difende la misura: «Può portare capitali stranieri, c’è lo sceicco che vuole abitare a Capri: bene, ma paghi qualcosa».

Quanto alla proroga della rottamazione, in sostanza si darebbero 20 giorni in più per chiedere un’opportunità: pagare le somme
iscritte a ruolo tra il 2000 e il 2016 pagando solo la reale somma evasa, gli interessi legali e la quota del servizio di riscossione. Tagliate, invece, sanzioni, interessi di mora e altri aggravi. I benefici sono più limitati per le multe automobilistiche.

Secondo noi di «Avvenire»

Tutti vorrebbero un Fisco a loro misura. E a tutti fa piacere sapere che l’Erario si interessa alle proprie esigenze. Ha una sua logica la norma da ieri operativa, spiegata dal Tesoro con l’intento di attirare in Italia - anche in prospettiva post-Brexit - personale di grandi società finanziarie o, per dirla alla Renzi, «sceicchi», più o meno fantomatici. Gente abituata, insomma, a 'usufruire' di trattamenti fiscali agevolati. Ma che pure l’Italia si inserisca ora in questa corsa a divenire un 'paradiso fiscale ad personas', non può che destare forti perplessità. Non ha bisogno di esempi di nuove deroghe e 'furbizie' il nostro Paese, bensì di equità e integrità. E colpisce ancor più che la norma possa essere estesa ai familiari. Quando si parla di politiche fiscali per le famiglie, non è questo che si intende. Qualcuno deve aver capito proprio male.

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