martedì 31 maggio 2022
Raccoglie adesioni l’appello dei "Mille contro la guerra". Oggi incontro pubblico, il 15 giugno la manifestazione
La marcia per la pace di Assisi contro la guerra in Ucraina

La marcia per la pace di Assisi contro la guerra in Ucraina - Fotogramma

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"Diplomazia, basta armi": il volantino che da giorni circola a Firenze e provincia suggerisce un approccio chiaro e inequivocabile. Chiedendo che si ascolti la voce di chi reclama una tregua immediata in Ucraina e l’organizzazione di una Conferenza di pace ispirata a quella di Helsinki del 1975, che aprì le porte alla distensione tra Est e Ovest.

In meno di una settimana l’iniziativa fiorentina "Mille contro la guerra" ha raccolto oltre un migliaio di firme di esponenti dell’associazionismo laico e cattolico, del mondo culturale e istituzionale. E soprattutto quelle di tanti cittadini. Non è un semplice appello, bensì l’idea di convogliare tutte le persone e le realtà politiche e sindacali che sono contrarie all’escalation militare innescata dall’aggressione russa all’Ucraina.

«Ci preoccupiamo – spiega il manifesto dell’iniziativa – perché ad oggi la strada dell’invio sempre più massiccio di armi non ha fermato Putin ma ha aggravato il conflitto, ha aumentato l’impatto drammatico sulla popolazione civile ucraina, ha allontanato ancor di più la ricerca di un terreno diplomatico schiacciando l’Europa e l’Italia nel ruolo di cobelligeranti. Ci angoscia il profilarsi del rischio concreto di un conflitto atomico che mette in discussione il futuro dell’umanità».
Il testo diffuso dagli organizzatori attraverso i social cita più volte le parole di papa Francesco ed esprime preoccupazione per la crisi alimentare innescata nel continente africano, per un’Europa che ha perso ogni autonomia dalla Nato e per «un conflitto che sembra andare oltre le legittime istanze di autodeterminazione del popolo ucraino», oltre a condannare la «folle corsa al riarmo mondiale».

Non è un caso che la mobilitazione sia partita proprio da Firenze, la città che al tempo di Giorgio La Pira e di Ernesto Balducci divenne una capitale mondiale della pace e del dialogo, e che appena vent’anni fa vide scendere in piazza un milione di persone contro la guerra in occasione del Social Forum del 2002.

Il primo appuntamento di "Mille contro la guerra" sarà oggi al teatro Alfieri, alle ore 18, per un incontro pubblico al quale parteciperanno il presidente della Fondazione La Pira Mario Primicerio, gli ex ministri Rosy Bindi e Vannino Chiti, la presidente dell’Anpi di Firenze Vania Bagni, la giornalista Luciana Castellina e il direttore di Avvenire Marco Tarquinio.

Poiché gli spazi interni del teatro saranno riempiti velocemente, verrà installato anche un mega-schermo nell’adiacente piazza dei Ciompi. Nel frattempo fervono anche i preparativi per la grande manifestazione che si terrà mercoledì 15 giugno nel centro cittadino. Firenze era già scesa in piazza contro l’aggressione russa all’Ucraina nel marzo scorso per un’iniziativa indetta dai sindaci europei. «Rispetto ad allora c’è una consapevolezza diversa – ci spiega Daniele Baruzzi, uno dei promotori di "Mille contro la guerra" –. Adesso vogliamo mandare un messaggio chiaro al nostro governo, che non ha sentito il dovere di confrontarsi col Parlamento e con il Paese sugli obiettivi che ci poniamo per favorire una soluzione del conflitto». Per aderire: millecontrolaguerra@gmail.com

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