martedì 2 agosto 2022
Al centro le nuove generazioni, con un occhio alle professioni del futuro, legate alla sostenibilità ambientale e sociale.
Un momento della Festa di Avvenire a Castellaneta (Taranto)

Un momento della Festa di Avvenire a Castellaneta (Taranto) - .

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Per il secondo anno consecutivo la Festa di Avvenire, che si è tenuta ieri sera a Castellaneta Marina (Taranto) – alla presenza, tra gli altri, del vescovo di Castellaneta, Sabino Iannuzzi, e del direttore della Fondazione per il Sud, Marco Imperiale –, ha messo al centro le nuove generazioni, con un occhio alle professioni del futuro, legate alla sostenibilità ambientale e sociale. «Il senso di questa serata per noi è ripartire non “dai” giovani, quanto “con” i giovani», ha detto don Oronzo Marraffa, responsabile delle Comunicazioni sociali della diocesi. «Le imprese giovani e con un occhio attento ai temi dell’energia pulita – ha spiegato Donato Notarangelo, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Bari Bat – sono in crescita. Oltre il 71% delle aziende pugliesi giovani considera la sostenibilità un driver per la qualità e un punto fondamentale in termini di reputazione aziendale».

Per il segretario generale dell’Arel (Agenzia di ricerche e legislazione), Alberto Biancardi, «il Sud può approfittare di una fase, quella del Pnrr, in cui si dovrà cambiare molto in termini di dotazione infrastrutturale e di riassetto energetico ambientale, grazie al Pnrr». Non è facile «ma bisogna provarci – ha quindi insistito Biancardi –, anche perché nel Sud c’è già qualcosa in movimento: e dove ci sono contesti più stabili e trasparenti, con governance migliori, gli investimenti arrivano».

Da parte sua, il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, ha parlato delle due facce con cui viene raccontato il Sud: quella «che narra un’infinità di problemi e quella che invece mette in luce grandi risorse, che però non sono eterne. Ma vanno custodite e sviluppate. Questa terra, la terra del sole – ha evidenziato il direttore – è un giacimento, possiede una ricchezza disponibile dal punto di vista energetico e dal punto di vista umano. Ma si tratta di “riprogettarle”. E per fare questo servono infrastrutture adeguate. Il Pnrr necessita di responsabilità della classe dirigente, così come di una rete di vigilanza civica costituita dagli stessi cittadini».

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