venerdì 21 febbraio 2020
Succede in Lombardia, alla Parker di Gessate, dove i sindacati hanno pensato si usare la "banca delle ore di solidarietà". In 146 gli hanno regalato 233 giorni di ferie, non resterà senza stipendio
Solidarietà in azione

Solidarietà in azione - Siciliani

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Un operaio della Parker di Gessate, in Lombardia, potrà andare in pensione alla fine di quest’anno grazie alla generosità di 146 colleghi, fra loro anche qualche dirigente, che hanno rinunciato ad ore di permesso retribuito e utilizzando la "banca delle ore di solidarietà" gli hanno garantito di arrivare ai fatidici 67 anni di età, sufficienti per poter fruire della pensione.

L’uomo, 66 anni, vedovo, con un figlio abitante nella vicina Inzago, ammalato oncologico, dal settembre 2018 è in malattia. La legge prevede un massimo di un anno di assenza dal posto di lavoro, che nei casi più gravi possono diventare 540.

Stefano Abbatangelo, della Fim Cisl Metropoli, e Fabrizio Galloni, delegato di fabbrica della Fiom Cgil, ci raccontano questa storia di solidarietà e amicizia, che ha visto protagonisti la gran parte dei 200 lavoratori di questa multinazionale che produce valvole, prodotti tecnologici che vengono utilizzati nella movimentazione e in campo aerospaziale.

«Dal settembre del 2018 – dice Galloni – proprio per la sua rara malattia, il nostro collega era assente dal lavoro. Il licenziamento era ormai alle porte». E nelle scorse settimane, dalla direzione aziendale arriva la conferma che non c’era nessun strumento per tenere legato alla futura pensione il malcapitato dipendente. «Anche perché - aggiunge Abbatangelo - la sua assenza non si era mai interrotta in questi ultimi 14 mesi e la legge prevede che per poter fruire di eventuale cassa integrazione, il lavoratore deve tornare in fabbrica almeno per trenta giorni consecutivi».

È a questo punto che nei sindacati Cisl e Cgil viene l'idea di poter risolvere in positivo l’intricata vicenda con il ricorso alla "banca delle ore di solidarietà".

«Uno strumento quasi mai utilizzato in Lombardia – spiegano – che permette, con il consenso della azienda e dei lavoratori, ad un dipendente in difficoltà di poter arrivare alla pensione senza nessuna restrizione».

Immediata l’approvazione dei vertici della Parker, ancor più sorprendente la riposta delle maestranze. Durante un’assemblea sindacale ben 146 operai hanno aderito al piano predisposto dai sindacati che ipotizzava di poter “depositare in banca” pacchetti di 4 ore o multipli sino a 20 ore. Una gara di solidarietà che ha portato il collega malato a poter fruire di un pacchetto "ferie" di 233 giorni, qualcuno in più da quanto richiesto dall’ufficio personale della Parker. Così potrà legalmente rimanere assunto fino alla fine di quest’anno e di poter fruire della pensione.

Nei prossimi mesi l’uomo avrà l’opportunità di curarsi, fruendo della regolare busta paga, grazie all’ombrello delle ferie garantito dalla "banca delle ore solidali".

«L’altro ieri il collega – dicono Stefano Abbatangelo e Francesco Furone della segreteria Cisl e Cgil – è rientrato per qualche ora in fabbrica. Commosso ha abbracciato tutti i colleghi. Le lacrime sul volto, il grazie sussurrato, valeva ben più di quelle ore di riposo o ferie rinunciate dalla gran parte dei lavoratori. Del resto la storia del movimento dei lavoratori è costellata di pagine belle». Le metalmeccaniche e i metalmeccanici della Parker di Gessate ne hanno scritta una restituendo senso alla parola solidarietà in questi tempi dove troppo spesso a predominare sono individualismo e competizione selvaggia.

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