lunedì 8 maggio 2017
75 persone indagate e 17 aziende coinvolte in 7 regioni. Un dirigente sanitario pubblico autorizzava anche sperimentazioni illegittime su pazienti ignari.
Corruzione e riciclaggio nel farmaco, 19 arresti fra medici e imprenditori
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Sperimentazioni illegittime su pazienti ignari, medici corrotti per "interessi commerciali" e tra gli indagati anche un "importante dirigente sanitario pubblico", ritenuto il "perno del sistema corruttivo". È quanto emerge dall'inchiesta "Pasimafì" (dal nome di uno yacht) sul settore farmeceutico che ha portato oggi a 19 arresti arresti di dirigenti medici e imprenditori del settore farmaceutico, 75 persone indagate e 17 aziende coinvolte nelle attività illecite, oltre al sequestro di due società di comodo e di circa 500.000 euro frutto della corruzione.

Oltre 200 carabinieri dei Nas di 7 regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Lazio) dalle prime ore di questa mattina stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Parma per 19 medici e imprenditori operanti nel settore della commercializzazione e della promozione di farmaci e di dispositivi sanitari e 52 perquisizioni presso le abitazioni dei professionisti e presso le sedi di importanti aziende farmaceutiche. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio, attuata nel campo della sperimentazione sanitaria e nella divulgazione scientifica per favorire le attività commerciali di imprese farmaceutiche nazionali ed estere, attraverso abuso d'ufficio, peculato, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori.

Coinvolto un manager pubblico

L'"importante dirigente sanitario pubblico", di cui Nas non citano esplicitamente il nome, è identificabile nel professor Guido Fanelli, "tecnico della legge sulla Terapia del Dolore del 15 marzo 2010, n. 38 e titolare di una pluralità di incarichi a livello nazionale e regionale, con potestà decisionale in materia di ricerca scientifica/terapeutica, raccolta dati e sperimentazioni cliniche e educazione continua medica (ECM)". Sarebbe lui, secondo gli investigatori, "il perno di un articolato sistema corruttivo realizzato per incamerare somme di denaro e beni di ingente valore, attraverso l'asservimento delle relative funzioni pubbliche agli interessi commerciali di alcune case farmaceutiche interessate a creare una propria zona di influenza su pubblici ufficiali per la promozione e la diffusione illecita dei relativi prodotti farmaceutici".

Le indagini, "sviluppate con l'ausilio di approfondite indagini tecniche e patrimoniali", avrebbero accertato "presso i consessi e le strutture controllate dal citato dirigente (Commissione nazionale, Università di Parma ovvero centri regionali di eccellenza nella trattazione della terapia del dolore) venivano valorizzate e condotte sperimentazioni cliniche illegittime su ignari pazienti (con oneri a carico del SSN) e sviluppate ricerche e raccolte di dati strumentali ai fabbisogni delle industrie, soprattutto con finalità di promozione e divulgazione dei relativi prodotti farmaceutici, avvalendosi della collaborazione di un dirigente compiacente
del Ministero della Salute
". Non solo, "i congressi medici organizzati direttamente o indirettamente dal medesimo dirigente a titolo di ECM, in violazione delle disposizioni di legge, erano di fatto pilotati e sostenuti economicamente da gruppi di operatori del settore (imprese farmaceutiche, produttori di dispositivi, informatori farmaceutici) interessati ad acquisire importanti quote di mercato attraverso il privilegio corruttivo piuttosto che la leale concorrenza".

Anche uno yacht frutto di corruzione

Per mascherare l'afflusso di denaro, sempre secondo le indagini, "venivano allestite una serie di attività commerciali fittizie le quali, attraverso prestanomi non direttamente riconducibili al medico ma dallo stesso controllate, erano in grado di incamerare e monetizzare le somme elargite dalle ditte farmaceutiche, attraverso l'emissione di documentazione fittizia, reinvestendole nella gestione in beni di ingente valore (autovetture, yacht, appartamenti, eccetera) ovvero stornarle su conti esteri protetti,
in modo da rendere estremamente difficoltosa l'identificazione e la provenienza dei flussi di danaro". In questo quadro emerge
il caso dello yacht "Pasimafi V" intestato a una delle società di comodo ma a carico delle ditte coinvolte. Già nel pomeriggio l'Azienda ospedaliera di Parma ha avviato la sospensione di due sanitari coinvolti nell'indagine, Guido Fanelli e Massimo Allegri, con conseguente sospensione anche dello stipendio, riservandosi di valutare in futuro la possibilità di dichiararsi parte lesa in un eventuale procedimento.
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