giovedì 4 marzo 2021
In tempi di pandemia, non è agevole perfezionare le pratiche, visto che i colloqui nelle prefetture con gli immigrati in attesa di permesso di soggiorno debbono avvenire di persona
«Evidente lentezza». La circolare ai prefetti e le 800 assunzioni

Ansa

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In tempi di pandemia, non è agevole perfezionare le pratiche, visto che i colloqui nelle prefetture con gli immigrati in attesa di permesso di soggiorno debbono avvenire di persona. Tuttavia, una «evidente lentezza» esiste. Tanto che il Viminale ha diramato a febbraio una «circolare » che invita le prefetture a sveltire le operazioni.

E sempre a febbraio sono state ultimate le procedure per l’assunzione temporanea di altri 800 addetti. In ogni caso, nell’attesa, i 200mila che hanno presentato domanda «possono tranquillamente circolare e lavorare in Italia», con in tasca il cedolino e i documenti che comprovano la richiesta. È l’articolata precisazione che arriva dai piani alti del Viminale, interpellati da Avvenire rispetto al notevole divario evidenziato nel rapporto di «Ero straniero», che riferisce (al 31 dicembre 2020) di soli 1.480 permessi di soggiorno rilasciati a fronte di 207mila domande presentate nell’emersione della scorsa estate. Insomma, al ministero dell’Interno nessuno nega che l’esame delle domande di emersione stia procedendo lentamente.

In una recentissima relazione tecnica della Direzione centrale per l’immigrazione e l’asilo – una sorta di punto della situazione aggiornato costantemente, che ieri Avvenire ha potuto visionare – si evidenzia come, in relazione «all’evidente lentezza con la quale procede la trattazione delle istanze di emersione», lo scorso 3 febbraio sia stata diramata «un’apposita circolare» proprio per «sensibilizzare gli uffici territoriali su una più celere definizione delle istruttorie, pur nella consapevolezza delle difficoltà contingenti». La relazione ricorda come dal 1° giugno al 15 agosto 2020, siano state presentate 207.542 domande di emersione (l’85 % per lavoro domestico e d’assistenza alla persona; il restante 15 % per agricoltura, allevamento, zootecnia, pesca e altre attività connesse).

E aggiunge che, «alla data del 1° marzo 2021» risultano «definite positivamente con la richiesta di permesso di soggiorno 13.214 domande di regolarizzazione ». Sul dato pesa il fatto che «le pratiche in questione, di particolare complessità, richiedono la presenza dell’interessato » presso lo sportello unico immigrazione e la pandemia «ha reso necessario ridurre gli appuntamenti con l’utenza ». Quanti sono i un permesso di soggiorno già emessi? 1.480 secondo «Ero straniero ». Mentre nella relazione dell’Interno un dato non c’è, poiché – viene spiegato ad Avvenire – non è in possesso delle prefetture, giacché a emettere fisicamente il permesso sono le questure.

A luglio 2020, per consentire una più rapida definizione delle procedure di emersione dei rapporti di lavoro irregolare, la legge 77 ha autorizzato il ministero dell’Interno ad assumere per 6 mesi 800 impiegati, attraverso le «agenzie di somministrazione di lavoro», con una copertura di 30 milioni di euro. L’annuncio di selezione dei candidati è stato pubblicato a gennaio. L’agenzia Manpower, incaricata della selezione, ha ricevuto 20.061 candidature. Il 16 febbraio è stato stipulato il contratto attuativo (integrato a inizio marzo da un atto per l’allineamento dell’Iva). E, dopo le informative di sicurezza delle prefetture sui candidati selezionati, la Manpower dovrà procedere ad assumere i singoli addetti.

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