lunedì 13 gennaio 2020
Si è festeggiato il primo giorno di scuola del 2020 di Andrea, il bimbo con sospetto autismo a cui, secondo quanto riferito dalla mamma, era stata negata la recita natalizia in un altro istituto
Escluso perché autistico, oggi la festa nella nuova scuola per Andrea
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«Benvenuto». È la scritta sullo striscione dedicato ad Andrea e realizzato dagli alunni della sua nuova classe, a cui sono state accompagnate una torta, dei pasticcini ma soprattutto l'affetto delle maestre e dei compagni. Ad Afragola, in provincia di Napoli, così si è festeggiato il primo giorno di scuola del 2020 di Andrea, il bimbo con sospetto autismo a cui, secondo quanto riferito dalla mamma, era stata negata la recita natalizia in un altro istituto scolastico.

A ricostruire la vicenda dettagliatamente era stata Fanpage: «La famiglia - si legge sul sito di informazione - aveva denunciato l'emarginazione del bambino, che sarebbe stato tenuto fuori perché le insegnanti non erano in grado di gestire il suo comportamento: il piccolo è affetto da iperattività regressa con ritardo cognitivo e sospetto autismo».

Perché Andrea era stato escluso dalla recita di Natale? La denuncia della mamma

La madre di Andrea aveva denunciato il comportamento della scuola privata di Afragola (Napoli), che secondo la famiglia, lo aveva tenuto fuori perché 'non parla, non partecipa e non sa stare in fila', soprattutto per le modalità dell'esclusione: la donna non era stata contattata direttamente ma aveva saputo della decisione tramite un'altra mamma, in una chat su Whatsapp. Alla richiesta di chiarimenti della madre - sempre secondo la ricostruzione di Fanpage - le era stato spiegato che «la decisione era stata presa perché il bambino non avrebbe comunque partecipato attivamente alla rappresentazione».

Il piccolo Andrea, invece, in questo secondo lunedì di gennaio, è stato accolto dalle due maestre della sua classe, dalle tre di sostegno a cui è stato affidato, dalla preside Immacolata Davide, e dal sindaco di Afragola, Claudio Grillo. Nella nuova scuola, gli educatori si sono subito messi in contatto con gli specialisti che seguono il bimbo, per avviare insieme un percorso educativo condiviso e quindi più efficace per la salute del bambino.
La commozione odierna della mamma non ha cancellato la sua amarezza: «Inizieremo una battaglia legale - ha fatto sapere all'agenzia di stampa, Ansa - affinché la scuola che lo ha emarginato chiuda. Spero che il Parlamento si attivi per creare leggi ad hoc perché i nostri figli sono esseri umani e l'emarginazione e la discriminazione fanno male quanto la disabilità se non di più».
La mamma ha denunciato anche un altro episodio sul quale, a suo parere, sarebbe necessario fare luce: «In un'altra scuola del Napoletano - fa sapere - durante le pulizie, speriamo sia accaduto solo a causa dell'ignoranza, sono stati buttati i giocattoli di un bambino autistico. Com'è noto loro si legano in maniera particolare a certi oggetti e toglierglieli significa fare loro del male».
«Che si attivi immediatamente il Ministero dell'Istruzione, che metta la parola fine a tutto questo, - chiede - perché se non lo fanno, noi tutti chiederemo a gran voce le loro dimissioni, senza paure e senza timori, pubblicando a caratteri cubitali nomi e cognomi di chi non rispetta e non fa rispettare le leggi, se non li fermiamo continueranno a non fare del male ai nostri figli».

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