lunedì 26 settembre 2022
Letta: «Un giorno triste». Conte e Terzo polo accusano il Pd. A Fdi i complimenti di Orban e Le Pen
Meloni: «Notte di riscatto». Salvini: «Ci è costato il sostegno a Draghi»
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Ore 15:45 - Zaia contro i vertici della Lega. «È innegabile come il risultato ottenuto dalla Lega sia assolutamente deludente e non ci possiamo omologare a questo trovando semplici giustificazioni. È un momento delicato per la Lega ed è bene affrontarlo con serietà, capire fino in fondo quali aspetti hanno portato l'elettore a scegliere diversamente». A dichiararlo è il presidente del Veneto e big del Carroccio, Luca Zaia, secondo il quale «è doveroso che siano ascoltate le posizioni, anche le più critiche, espresse dai nostri militanti. L'obiettivo dovrà essere un chiarimento per non lasciare nulla di inesplorato».

Ore 14:30 - Berlusconi: Fi determinante . Il fondatore del centrodestra, Silvio Berlusconi, commenta con soddisfazione i risultati ottenuto dal suo partito e in un messaggio che sembra rievocare i successi di un tempo, saluta su Facebook i suoi sostenitori: «Forza Italia si conferma decisiva per il successo del centrodestra e determinante per la formazione del prossimo governo. Ancora una volta, ho messo il mio impegno al servizio dell'Italia, del Paese che amo. Vi ringrazio per la fiducia».


Ore 13:30 - A Fdi i complimenti delle figlie di Almirante. Giuliana e Marianna de Medici, figlie del fondatore del Msi, Giorgio Almirante, parlano di un «risultato straordinario che omaggia e rende onore al padre della destra italiana, Giorgio Almirante, e a sua moglie Assunta Almirante. Per lui - dice Marianna de Medici - il grandissimo successo col voto di oggi avrebbe significato il compimento di un percorso, e anche per mia mamma, Donna Assunta, sarebbe stata felicissima, soprattutto per premiare il lavoro di questa ragazza che ha molto creduto nelle sue idee: credere nelle proprie idee è importantissimo. Giorgio Almirante da bambina mi diceva che la costanza viene sempre premiata».
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Ore 12:45 - Conferenza stampa di Carlo Calenda. Quello ottenuto dal Terzo polo di Carlo Calenda non è il risultato sperato, ma il partito, spiega il leader di Azione in conferenza stampa, aveva «un obiettivo molto ambizioso: fermare la destra e andare avanti con il governo Draghi. L'obiettivo del risultato a due cifre non è stato raggiunto. Il dato molto positivo è che in meno di due mesi abbiamo costruito una casa per cittadini riformisti che vogliono rimanere tra i grandi paesi europei ancorato ai suoi valori. Riteniamo - prosegue - che la divisione netta in tre poli nei prossimi mesi diventerà più netta, riteniamo che il Pd con Fratoianni tornerà nelle braccia dei 5 stelle, poi la coalizione di governo e quello che dovremo costruire noi: un polo del buonsenso pragmatismo e libertà, con il 7,8% di consensi partiamo da basi solide, deve diventare un grande partito liberale». Da oggi comunque «parte il processo per far nascere un partito che non deve essere solo la somma di Azione e Italia viva, le porte sono aperte anche a +Europa e altri. Ci vorrà un pochino di tempo ma quella è la direzione che abbiamo preso».


Ore 12:20 - Conferenza stampa di Enrico Letta. «Gli italiani e le italiane hanno scelto, è stata una scelta chiara e netta. L'Italia avrà un governo di destra, la tendenza emersa in Svezia è confermata anche in Italia. È un giorno triste, ci aspettano giorni duri», spiega Enrico Letta commentando l'esito del voto in conferenza stampa al Nazareno. «Oggi il Pd, pur con un risultato insoddisfacente, è il secondo partito del Paese e il secondo gruppo parlamentare e la prima forza di opposizione», prosegue il leader dem ricordando che «se siamo arrivati al governo Meloni è per via del fatto che Giuseppe Conte ha fatto cadere Draghi». Ma in ogni caso « Il Pd non permetterà che l'Italia esca dal cuore dell'Europa, che si stacchi dai valori europei e che si stacchi dai valori costituenti della Costituzione».


Ore 11:50 - Conferenza stampa di Matteo Salvini. il segretario della Lega commenta i dati elettorali dalla sede milanese del partito: «Sono cento tondi i parlamentari della Lega al lavoro da domani», spiega il leader sovranista ricordando che il suo è «il secondo partito del centrodestra». Poi i complimenti all'alleato: «Intorno alle 4 del mattino ho messaggiato con Giorgia. Le ho fatto i complimentoni, è stata brava, lavoreremo insieme a lungo». Il "capitano" leghista ammette che il 9% non lo soddisfa, ma prevede comunque «cinque anni di stabilità» per il Paese. Poi si lancia nell'analisi della sconfitta, imputandola più che altro al sostegno, comunque rivendicato, al governo Draghi («Ci è costato ma lo rifarei»). Considerazioni a cui segue un avvertimento: l'esecutivo non prenda iniziative in contrasto con la volontà popolare. Infine la convocazione per domani del consiglio federale della Lega, nel quale con molta probabilità, si affronterà anche la questione della leadership. «Sono andato a letto inc...ato e mi sono svegliato carico con una molla, ottimista», la chiosa del segretario.

Ore 11:45 - Dopo l'intervento nella notte di Giuseppe Conte, per il M5s a parlare è Roberto Fico, presidente della Camera uscente: «I cittadini hanno premiato l'impegno del Movimento 5 Stelle per un'agenda progressista e per l'attenzione ai diritti sociali, ai beni comuni, all'ambiente, a chi è più in difficoltà. Siamo la prima forza politica al Sud e a Napoli».

Ore 11:15 - Dopo il commento del governo spagnolo, per il quale le maggioranze sovraniste portano sempre alla catastrofe, arrivano anche le prime reazioni dalla Cina. Per Pechino il successo delle forze politiche di «estrema destra» rappresenta un «campanello di allarme» per la politica europea e riflette le incertezze politiche dell'Unione Un'opinione espressa in un articolo di commento ai primi dati delle elezioni italiane, pubblicato dal tabloid di Pechino Global Times.

Ore 10:45 - Le agenzie riportano un commento al voto di Beppe Grillo, rimasto in silenzio per tutta la notte, ma «vicino e partecipe», come aveva assicurato Giuseppe Conte dopo la pubblicazione dei primi dati. «Viva il Movimento», si legge sul profilo Facebook del garante, mentre in un video risuona la sua voce: «Il grande nespolo, gliene abbiamo fatto di tutti i colori a questo nespolo negli anni, eppure è rigoglioso verde e nonostante tutto sopravvive con un filo di linfa che c'è dentro, sopravvive con un po' di tronco va su e fa delle nespolo bellissime, questo è il movimento 5 stelle, è il simbolo, il nespolo vivo».

Ore 10:15 - Maurizio Lupi, leader centrista dell'alleanza trainata da Fdi e fondatore di Noi moderati, commenta con delusione il risultato del suo partito: «Duecentocinquanta mila persone hanno creduto nella proposta politica del centrodestra e anche nella lista Noi Moderati. Ci aspettavamo molto di più, certamente il pochissimo tempo a disposizione ci ha anche impedito di raccontare e di far conoscere questa proposta». Vanno poi registrate anche le parole del capo politico di Unione popolare (che ha raccolto poco più dell'1%), l'ex magistrato Luigi De Magistris: «Voglio ringraziare le candidate e i candidati, le militanti e i militanti, chi ci ha sostenuto e le persone che ci hanno votato. In meno di due mesi abbiamo costruito un luogo politico autentico, raccolto le firme con candidature in tutta Italia, stilato un ottimo programma, fatto una campagna elettorale straordinaria sui social e negli spazi mediatici che ci hanno dato, sempre tra la gente nei limiti di pochissimi giorni che abbiamo avuto. Il tutto senza soldi, solo con la nostra passione e il nostro entusiasmo».

Ore 09:45 - Il segretario del Partito democratico Enrico Letta, dopo una nottata di silenzio e riflessione, ha fatto sapere che parlerà in conferenza stampa alle 11:30. Intanto però proseguono gli attacchi contro il suo partito, in particolare dal terzo polo: «Facciamo gli auguri a Giorgia Meloni per la sua vittoria elettorale - ha dichiarato Maria Elena Boschi - certo è stata aiutata da Enrico Letta che ha mandato a sbattere il Pd». Scontate le speculazioni sul futuro dei vertici dem, ma a fermare le polemiche ci ha pensato Debora Serracchiani: «C'è un congresso già fissato per scadenza naturale a marzo, credo sia prematuro oggi parlare di questo. Dobbiamo darci tutti una svegliata, l'opposizione è il luogo dove potremmo recuperare quello spazio politico che oggi non abbiamo». A parlare di «catastrofe» è invece l'ex governatore della Toscana e candidato dem Enrico Rossi.

Per i vertici e gli elettori di Fratelli d'Italia quella appena trascorsa è stata una «notte di orgoglio e di riscatto». A dirlo è la leader della formazione sovranista, Giorgia Meloni, che ha parlato nella notte, quando ormai i risultati non lasciavano più dubbi sull'esito del voto. «Se saremo chiamati a governare la Nazione lo faremo per tutti, per unire un popolo esaltando ciò che unisce piuttosto che ciò che divide, dando agli italiani l'orgoglio di sventolare il Tricolore - ha detto la presidente dei conservatori europei -. È Il tempo in cui gli italiani potranno avere un governo che esce da una loro indicazione. È stata una campagna elettorale violenta, sopra le righe che noi abbiamo subito, ma la situazione dell'Italia, dell'Ue richiede ora il contributo di tutti. Da domani dobbiamo dimostrare il nostro valore», ha esortato ancora Meloni, che considera il risultato «un punto di partenza».


La vincitrice di questa tornata elettorale ha incassato anche i complimenti della collega sovranista francese a capo del Rassemblement National, Marine Le Pen: «Il popolo italiano ha deciso di prendere in mano il suo destino eleggendo un governo patriottico e sovranista». Ma in mattinata sono arrivati anche quelli del controverso leader ungherese Viktor Orbán.

Ad accendere le polemiche è stata invece la reazione del presidente 5 stelle Giuseppe Conte, per il quale «le scelte compiute da questo gruppo dirigente del Pd hanno compromesso un'azione politica che poteva essere competitiva con questo centrodestra che si è presentato unito. Il centrodestra ha vinto, il gruppo dirigente del Pd se ne assuma le responsabilità. Di fatto i cittadini stanno dimostrando, soprattutto al sud, che il voto per contrastare il centrodestra è il voto per il M5s».

Amare le parole di Carlo Calenda, frontrunner del Terzo polo, che ha ammesso come «l’obiettivo di fermare la destra e andare avanti con Draghi non sia stato raggiunto». «Sentiamo in primo luogo il dovere di ringraziare il presidente del Consiglio per il lavoro svolto a servizio del paese - ha poi proseguito -. Così come ringraziamo i quasi due milioni di cittadini che hanno deciso di votare una lista nata a ridosso delle elezioni. Gli italiani hanno scelto di dare una solida maggioranza alla destra sovranista. Consideriamo questa prospettiva pericolosa e incerta. Vedremo se la Meloni sarà capace di governare; noi faremo un’opposizione dura ma costruttiva».

A bacchettare gli alleati è stato anche uno dei due leader del tandem Verdi-Sinistra italiana, Angelo Bonelli: «C'è rammarico e voglio essere onesto. Oggi la destra vince perché dall'altra parte non c'è stata consapevolezza e c'è stata assenza totale di responsabilità. Al Pd avevamo detto di costruire un'alleanza ampia compreso il M5S e oggi vince la Meloni perché non c'è stata questa capacità. Poi c'è anche un problema che riguarda l'astensionismo. Questo dato così elevato è drammatico e segnala una distanza forte tra politica e Paese».

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