martedì 4 dicembre 2018
L’emendamento alla manovra targato M5s che decurtava del 90% già dal 2019 il Fondo per il pluralismo nell’editoria è stato ritirato alla commissione Bilancio della Camera
Editoria, via la norma: serve una rimodulazione
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L’emendamento alla manovra targato M5s che decurtava del 90% già dal 2019 il Fondo per il pluralismo nell’editoria è stato ritirato alla commissione Bilancio della Camera. La larga opposizione al provvedimento ha così segnato un punto. Ma il sottosegretario all’Editoria Vito Crimi, uno dei principali sponsor del colpo di scure, annuncia che la norma sarà ripresentata in Senato. «L’emendamento è stato ritirato perché c’è bisogno di un ulteriore approfondimento», serve infatti «una rimodulazione della progressività delle riduzioni e interventi specifici per il settore delle edicole» ma «il taglio dei contributi diretti ci sarà, nessun passo indietro».

Determinante sarà la posizione della Lega che aveva preso le distanze dal vecchio emendamento. Il cammino della manovra in commissione va avanti a rilento. Il voto sugli emendamenti è ancora in corso e l’arrivo in aula del testo è slittato a domani pomeriggio. Intanto la Regione Liguria smentisce l’ipotesi di un aumento delle accise in Liguria per finanziare interventi anti- dissesto idrogeologico. «L’emendamento del governo sulle accise non comporterà alcun aumento delle tasse, semplicemente si rinnoveranno accise in vigore da anni e utilizzate a sostegno dei territori colpiti dalle emergenze »», ha precisato l’ente ligure. Novità sulle banche: il ministro annuncia una norma che consentirà ai cittadini truffati di fare causa agli istituti anche se otterranno il risarcimento.

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