giovedì 23 settembre 2021
Sei barche soccorse negli ultimi 4 giorni al largo delle coste della Locride. Dall'inizio dell'anno, nel silenzio totale, più di 5mila arrivi, il doppio del 2020
Migranti su un'imbarcazione nel Mediterraneo, in un'immagine d'archivio

Migranti su un'imbarcazione nel Mediterraneo, in un'immagine d'archivio - Ansa

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Si va oltre il raddoppio di sbarchi di immigrati sulle cose calabresi. Ma non sembra interessare a nessuno. Né al Governo, né alla Regione né ai media che ignorano questo preoccupante fenomeno. E tutto si scarica sulle amministrazioni locali e le forze dell'ordine ormai allo stremo. Negli ultimi quattro giorni solo sulle coste reggine gli sbarchi sono stati sei con circa 600 persone. L’ultimo è ancora in corso, e si tratta di un peschereccio con 300 persone, che giungerà nel porto di Reggio Calabria in serata. Così come il precedente in arrivo a Roccella Jonica dopo una lunghissima operazione perché l’imbarcazione con 50 persone è stata soccorsa a circa 100 miglia dalla costa. Barche a vela ma anche vecchi e scassati pescherecci. I primi provenienti da porti turchi, i secondi dalle coste al confine tra Libia e Egitto. Molti iracheni e iraniani ma anche gruppi da territori in crisi come Libano e Palestina; afghani in crescita e soprattutto tanti egiziani, in gran parte minori non accompagnati, tra i 16 e i 17 anni. Probabilmente già arruolati nel lavoro nero o in quello criminale. Dall'inizio dell'anno sono arrivati sulle coste joniche reggine quasi più di 3.300 persone in 37 sbarchi, ben 34 solo da giugno. La maggiora parte, in tutto 27, fatte sbarcare nel porto di Roccella Jonica. Numeri da record. Infatti se aggiungiamo gli immigrati sbarcati a Crotone e alcune barche arrivate sulle coste delle province di Catanzaro e Cosenza, arriviamo a più di 5mila persone fino ad oggi. In tutto il 2020 erano state 2.500, numero già allora in crescita. E sicuramente almeno ottobre sarà ancora un mese favorevole agli sbarchi, come era stato lo scorso anno.

Oltretutto i trafficanti hanno cambiato strategia. Se prima gli scafisti tentavano di arrivare fino alla costa calabrese per sbarcare gli immigrati e fuggire, ora lanciano la richiesta di soccorso quando sono ancora molto al largo, addirittura in acque internazionali, e poi danneggiano la barca per simulare un'avaria e giustificare l'SOS. Una strategia che obbliga Guardia costiera e Finanza a interventi molto più lunghi e complessi e sempre più frequenti. Gli uomini sono di fatto sempre in mare, un superlavoro davvero stancante e stressante. Così ormai anche il soccorso è cambiato. Le barche non vengono più trainate fino ai porti di Roccella Jonica e Crotone, sarebbe troppo lungo, complicato e pericoloso. Perché troppo lontane dalla costa e perché danneggiate. Così gli immigrati vengono trasbordati sulle barche militari e la loro lasciata alla deriva. Quasi "vascelli fantasma".

Sono invece concretissimi i problemi del comune della Locride dove ormai sono arrivate più di 2mila persone. Lasciato completamente da solo, come abbiamo denunciato più volte, Roccella Jonica dispone solo di una propria struttura per accogliere gli immigrati, non adatta e sicuramente insufficiente. Anche perchè non si fa in tempo a svuotarla che arrivano nuovi ospiti, come sta accadendo questa settimana. Invano il sindaco Vincenzo Zito ha chiesto aiuto, ma oltre alla prefettura e alle forze dell'ordine nessuno ha risposto concretamente. "Siamo al collasso" ci aveva detto due settimane fa. E ora va sempre peggio. Ma sempre nel silenzio generale.

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