venerdì 26 febbraio 2021
Era già stato alla guida della struttura dal 2015 al 2017. Ad Angelo Borrelli, responsabile uscente, i ringraziamenti del governo per l'impegno profuso e il lavoro svolto in questi anni.
Un ritorno. Il nuovo capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio

Un ritorno. Il nuovo capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha nominato Fabrizio Curcio Capo Dipartimento della Protezione civile. Ad Angelo Borrelli sono stati indirizzati i ringraziamenti per l'impegno profuso e il lavoro svolto in questi anni.

Curcio era già stato a capo del Dipartimento per la protezione civile dal 2015 al 2017, quando si era dimesso per motivi personali. Molto il lavoro che lo attende, non solo sul fronte della gestione della pandemia da Covid-19.

Chi è Fabrizio Curcio

Ritorno al vertice della protezione civile: il nuovo numero uno di via Vitorchiana è Fabrizio Curcio, che aveva ricoperto l'incarico dal 2015 al 2017 quando si dimise per motivi personali lasciando il posto ad Angelo Borrelli il cui mandato è terminato con la fine dell'esperienza del governo Conte. Dopo due rinnovi, l'avvicendamento con Curcio: una scelta ragionata da parte di Mario Draghi che voleva affidare la macchina - complessa e delicatissima in questo momento - a qualcuno che ne conoscesse bene il funzionamento.

Classe 1966, laurea in ingegneria alla Sapienza, con i vigili del fuoco Curcio aveva lavorato in prima linea nel terremoto di Umbria e Marche del 1997 e coordinato il Giubileo del 2000 e il vertice Russia-Nato del 2002 a Pratica di Mare.

Alla protezione civile è arrivato nel 2007 con Guido Bertolaso, che lo chiamò come capo segreteria, per poi passare a dirigere la sezione emergenze. In prima linea, dunque, sul terremoto dell'Aquila del 2009 e il caso Costa Concordia, nel 2015 era stato nominato alla guida del Dipartimento al posto di Franco Gabrielli, nominato capo della polizia.

Nel suo mandato si è trovato ad affrontare il terremoto del centro Italia e la tragedia dell'hotel Rigopiano. Nel 2017 le dimissioni con una lettera all'allora premier, Paolo Gentiloni, in cui spiegava che "il ruolo di Capo del Dipartimento della Protezione Civile è unico, necessariamente assorbente e totalizzante per chi lo ricopre, dati tutti i rischi presenti sul territorio italiano e il complesso ma strepitoso Sistema di componenti e strutture operative che ruota intorno al Dipartimento stesso " e che "tutte le energie devono essere dedicate a svolgere nel miglior modo possibile questa funzione senza soluzione di continuità, giorno e notte, h24 come diciamo in gergo. Purtroppo, per motivi strettamente personali, non sono più, in questo momento, nella possibilità di garantire il cento per centro della mia concentrazione e del mio impegno per continuare a ricoprire tale ruolo". Il presidente del Consiglio ha ringraziato molto Curcio per il lavoro svolto in questi anni, "con una dedizione, una passione, una energia e una competenza straordinarie".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: